Art-bonus, guida e chiarimenti sul credito d'imposta
In che cosa consiste, quali sono le principali novità e le risposte alle domande più frequenti relative all'Art-bonus, il credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.
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Ecco una panoramica a proposito del credito d'imposta Art-bonus per supportare il mecenatismo a favore del patrimonio culturale, che alla fine dello scorso anno ha registrato oltre 32mila donazioni da parte di imprese, cittadini, fondazioni bancarie e assicurative.
Cos'è e a chi spetta l'Art-bonus?
Istituito dal DL n.83/2017, l'Art-bonus consiste in un credito d'imposta del 65% spettante per erogazioni in denaro da parte di persone fisiche o giuridiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa. In particolare, il beneficio è valido per le erogazioni liberali in denaro effettuate per i seguenti scopi:
- manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti;
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
- erogazioni liberali effettuate per i suddetti tipi di intervento, direttamente a favore dei concessionari o affidatari dei beni oggetto di manutenzione, protezione e restauro.
La misura, operativa dal 2014 per favorire il mecenatismo culturale, ha finora raccolto più di 757 milioni di euro su tutto il territorio nazionale e coinvolto oltre 33.555 mecenati.
Art-bonus, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate
Ok Art-bonus per le fondazioni musicali
Con la risposta n. 331/2023, l'Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti in merito ai requisiti di ammissibilità per le fondazioni con natura sostanzialmente pubblicistica. Nel dettaglio, questi enti possono essere ammessi all’agevolazione per le erogazioni liberali destinate a sostenere alcuni complessi monumentali condotti in comodato, fornendo un sistema di contabilizzazione a garanzia dei benefattori mecenati, nonché comunicando mensilmente al Ministero della Cultura l'ammontare delle donazioni.
Via libera all'Art-bonus se la fondazione cura beni di appartenenza pubblica
Sono ammissibili all'Art-bonus le erogazioni liberali in denaro destinate al sostegno degli interventi di manutenzione, protezione e restauro dell'immobile sede di una fondazione e dei beni d'arte presenti, se l’ente di natura sostanzialmente pubblica - nonostante il suo carattere formale di ente privato - è annoverabile tra gli istituti o luoghi della cultura ai sensi del Codice dei beni culturali. È quanto chiarito dal Fisco con la risposta n. 270/2023.
Ok all'Art-bonus solo per i contributi spontanei
Con la risposta n. 266/2023 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d’imposta per il finanziamento di iniziative di carattere culturale spetta per le erogazioni volontarie e non derivanti da impegni specifici, a prescindere dagli scopi a cui sono destinate. Quindi, il contributo versato annualmente per statuto alla Fondazione dai soggetti fondatori dell’ente stesso e destinato al proprio fondo di gestione non può essere considerato un’erogazione liberale ammissibile ai fini dell'Art-bonus, anche se riservato al sostegno dell’attività concertistica.
Art-bonus, come determinare l'appartenenza pubblica dell'immobile
Il requisito della ''appartenenza pubblica'' degli istituti e dei luoghi della cultura che consente l’accesso all'Art-bonus si considera soddisfatto non solo per l'appartenenza allo Stato, alle Regioni e agli altri Enti territoriali, ma anche al ricorrere di altre caratteristiche del soggetto destinatario delle erogazioni. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 66/2023.
No all'Art-bonus per mostra privata in luogo pubblico
La collezione storica del design italiano, esposta in un museo dato in uso a una Fondazione da un Comune, non è un bene culturale pubblico e, quindi, le erogazioni liberali ricevute dalla stessa Fondazione non possono essere ammesse all'Art-bonus. Con la risposta n. 546/2022 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sola concessione di uno spazio pubblico, non integra, infatti, il requisito dell'appartenenza pubblica.
Ammesse all’Art bonus le liberalità a favore dell’orchestra
Un’associazione che programma annualmente la stagione concertistica dei musicisti iscritti, componenti un’orchestra sinfonica, potrà fruire dell’Art-bonus in merito alle donazioni ricevute dai privati per il sostegno dell’attività artistica. Considerato anche il parere tecnico acquisito dal ministero delle Cultura, l’agevolazione spetta a tutti gli iscritti al Fondo per lo spettacolo, a prescindere dalla percezione o meno dei contributi. Il chiarimento è contenuto nella risposta dell’Agenzia n. 542/2022.
Ok all'Art-bonus solo per le ristrutturazioni, non per il generico sostegno all’ente
Una fondazione istituita come ente di diritto pubblico e poi trasformata in fondazione di diritto privato che ha avuto in concessione dal dipartimento del Territorio del MEF l’immobile storico in cui risiede e l’annesso museo, potrà fruire dell’Art-bonus per gli interventi di restauro e manutenzione eseguiti sullo stesso edificio. La precisazione arriva dall’Agenzia con la risposta n. 464/2020.
Senza appartenenza pubblica, precluso l’accesso all’art-bonus
Con le risposte n. 451/2020, n. 452/2020, n. 453/2020, l’Agenzia delle Entrate ha risolto tre diverse istanze di interpello aventi a oggetto i requisiti per beneficiare del credito di imposta di cui all'articolo 1 del Dl 83/2014. In particolare i quesiti ruotano intorno al corretto inquadramento dei beni la cui detenzione a vario titolo consente di fruire del bonus.
Ok all’agevolazione Art-bonus per erogazioni a favore della Fondazione
Il complesso monumentale cittadino di particolare interesse storico e culturale può essere considerato un luogo della cultura di appartenenza pubblica e, di conseguenza, le erogazioni liberali dirette a sostenerlo possono beneficiare del credito d’imposta Art-bonus. È la sintesi della risposta n. 176/2020 dell’Agenzia, resa nei confronti della Fondazione istante che si occupa della tutela e della valorizzazione del complesso storico attraverso l’organizzazione di eventi, mostre, attività culturali e spettacoli.
Donazioni alla fondazione, via libera all'Art-bonus se il bene è di appartenenza pubblica
Usufruiscono dell'Art-bonus i contributi diretti alla fondazione per il restauro della villa storica concessa in uso dal Comune e sede del museo gestito dalla fondazione stessa e contenente una collezione non di proprietà pubblica. Niente agevolazione, invece, per le erogazioni liberali dirette esclusivamente all’ente. È quanto chiarito, in sintesi, dal Fisco con la risposta all’interpello 262/2019.
Le donazioni a un ente privato non possono fruire dell’Art-bonus
Le donazioni di denaro a favore del museo appartenente a una Fondazione privata che promuove e diffonde la cultura e l’arte non possono fruire dell’Art-bonus. È quanto stabilito dall’Agenzia dell'Entrate in risposta all’interpello n. 250/2019 alla Fondazione che ha utilizzato uno spazio del Comune, aggiudicatosi con un bando di gara, per la costruzione del museo.