Ambiente - PE, no alla plastica monouso, si’ all’acqua del rubinetto

Plastica monousoDal 2021 diremo addio a cannucce, cotton fioc, piatti e posate di plastica. E’ una delle decisioni prese dagli eurodeputati a Strasburgo, che nella stessa tornata hanno approvato misure per aumentare la fiducia nell’acqua del rubinetto, a svantaggio di quella in bottiglia.

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Quella di ottobre potrebbe definirsi una tornata anti-plastica: dopo il voto della plenaria del Parlamento, nella giornata di martedì, per introdurre nuove norme dirette ad aumentare la fiducia dei consumatori nell'acqua di rubinetto, più economica e pulita dell'acqua in bottiglia, oggi arriva il voto dell'assemblea contro i prodotti di plastica usa e getta.

No alla plastica monouso

Alcuni prodotti in plastica monouso costituiscono il 70% dei rifiuti marini. Parte da questa constatazione il testo approvato in plenaria con 571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni che, se approvato anche dal Consiglio, vieterà a partire dal 2021 la vendita all’interno dell’UE di articoli in plastica monouso, come posate, cotton fioc, piatti, cannucce, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini.

Una lista di prodotti che i deputati hanno allungato rispetto a quella proposta dalla Commissione europea, aggiungendo i sacchetti in plastica leggera, gli articoli di plastica ossi-degradabili, come sacchetti o imballaggi, e i contenitori per fast-food in polistirolo espanso.

Strasburgo chiede agli Stati membri di ridurre il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative del 25% entro il 2025. Tra tali articoli figurano le scatole monouso per hamburger e panini e i contenitori alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati. Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025.

Gli Stati membri dovrebbero elaborare inoltre piani nazionali per incoraggiare l'uso di prodotti adatti ad uso multiplo, nonché il riutilizzo e il riciclo.

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Misure più stringenti anche per i mozziconi di sigaretta, che possono inquinare tra i 500 e i 1000 litri d'acqua e, se gettati in strada, possono richiedere fino a dodici anni per disintegrarsi: la mole di tali rifiuti dovrebbe essere ridotta del 50% entro il 2025 e dell'80% entro il 2030.

Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che almeno il 50% degli attrezzi da pesca contenenti plastica smarriti o abbandonati venga raccolto ogni anno, con un obiettivo di riciclaggio di almeno il 15% entro il 2025. Gli attrezzi da pesca, infatti, rappresentano il 27% dei rifiuti che si trovano sulle spiagge europee.

Ma non basta vietare. Il Parlamento europeo chiede infatti misure per far sì che i produttori - di tabacco, ma anche di attrezzi da pesca - si facciano carico dei costi di raccolta dei rifiuti per tali prodotti, compresi il trasporto, il trattamento e la raccolta.

Il Parlamento avvierà negoziati con il Consiglio non appena i ministri dell'UE avranno stabilito la propria posizione comune.

Sì all’acqua del rubinetto

Obiettivo plastic-free, o quasi, anche per la norma approvata martedì sempre in plenaria, contenente misure per aumentare la fiducia dei consumatori nell'acqua di rubinetto, più economica e pulita dell'acqua in bottiglia.

Anche in questo caso, le cifre fornite dal PE servono a capire l’importanza di una simile iniziativa: in base alle stime europee, un minore consumo di acqua in bottiglia potrebbe aiutare le famiglie dell'UE a risparmiare oltre 600 milioni di euro all'anno; inoltre, grazie alla maggiore fiducia nell'acqua di rubinetto, i cittadini possono contribuire a ridurre i rifiuti di plastica dall'acqua in bottiglia, compresi i rifiuti marini.

Il testo approvato a Strasburgo con 300 voti favorevoli, 98 contrari e 274 astensioni inasprisce i tetti massimi per alcuni inquinanti come il piombo (da dimezzare) e i batteri nocivi, e introduce nuovi limiti per alcuni interferenti endocrini. Introduce, inoltre, il monitoraggio dei livelli di microplastica, un problema rivelato di recente.

Gli eurodeputati chiedono agli Stati di farsi carico del dovere di garantire l’accesso universale all’acqua pulita e migliorare l'accesso all'acqua nelle città e nei luoghi pubblici, attraverso la creazione di fontane gratuite, laddove ciò sia realizzabile dal punto di vista tecnico e proporzionato all’esigenza di tali misure. Il Parlamento chiede inoltre che l'acqua del rubinetto sia fornita gratuitamente, o a basso costo, nei ristoranti, nelle mense e nei servizi di ristorazione.

Facendo seguito alla loro risoluzione sull'iniziativa popolare “Right2Water”, i deputati ribadiscono la necessità che gli Stati membri si concentrino anche sulle esigenze dei gruppi vulnerabili della società in termini di accesso all'acqua. In particolare, dovrebbero identificare le persone senza accesso, o con accesso limitato all'acqua, compresi i gruppi vulnerabili ed emarginati, e valutare i modi per migliorare il loro accesso all'acqua. Dovrebbero inoltre informarli in modo chiaro su come allacciarsi alla rete di distribuzione o sui modi alternativi di accesso all’acqua potabile.

Anche in questo caso, il Parlamento avvierà i negoziati con il Consiglio non appena i ministri UE avranno stabilito la propria posizione sul tema.