PAC: Catania, limitare sanzioni per chi non rispetta greening
Evitare sanzioni eccessive per gli agricoltori che non rispettano i vincoli Ue in materia di inverdimento, ma anche esentare dagli obblighi le aziende che dedicano a colture virtuose, dal punto di vista ambientale, la maggior parte della superficie coltivata. Sono alcune delle proposte che il ministro per le Politiche agricole Mario Catania ha presentato oggi al Consiglio Agricoltura di Bruxelles in tema di PAC 2014-2020 e soprattutto di greening.
Diversificazione delle colture, mantenimento dei pascoli permanenti e conservazione dei serbatoi ambientali e dei paesaggi, attraverso le cosiddette "aree di interesse ecologico", sono i criteri proposti dalla Commissione Ue per il riconoscimento agli agricoltori europei dei pagamenti verdi nell'ambito della Politica agricola comune post 2013.
Vincoli che però, secondo Catania, non dovrebbero pregiudicare, quando non rispettati, l'ottenimento dell'aiuto di base da parte dei produttori. In Consiglio il ministro ha, infatti, sottolineato che per sanzionare chi non rispetta le nuove regole "sarebbe sufficiente prevedere la perdita della parte greening dell'aiuto".
Anche sulla diversificazione delle colture, Catania avanza dei suggerimenti, proponendo un sistema in tre fasce:
- nella prima finirebbero le aziende fino a 12-15 ettari, che sarebbero esenti dall'obbligo;
- nella seconda, quelle con superfici comprese tra 12-15 ettari e 50, che avrebbero il vincolo di variare due colture;
- nella terza, le grandi aziende sopra i 50 ettari, cui si applicherebbe l'obbligo di tre colture.
Raccogliendo le preoccupazioni degli agricoltori italiani, che da subito hanno chiesto il riconoscimento del valore ambientale di alcune delle colture già praticate, Catania ha poi proposto di esentare dai vincoli Ue le aziende che dedicano l'80-90% delle superfici a colture migliorative della fertilità dei terreni o comunque virtuose dal punto di vista ambientale.
Infine, il ministro si è detto contrario alla proposta della Commissione circa la quota di terreno da riservare alle aree di interesse ecologico: "la percentuale del 7% - ha dichiarato Catania - è troppo elevata e deve essere ridotta".