Politica di coesione 2014-2020: alcune anticipazioni sulla riforma

Johannes Hahn - Credit © European Union, 2011Nel suo intervento alla riunione dell'ufficio di presidenza dell'Assemblea delle regioni europee (Aer), il commissario Ue alla politica regionale, Johannes Hahn, ha annunciato l’introduzione di nuove regole per la Politica di coesione post 2013. La riforma interessa il Fondo di coesione, il Fondo di Sviluppo regionale europeo, il Fondo Sociale europeo e i raggruppamenti europei per la cooperazione territoriale.

I punti salienti della riforma, in discussione nei prossimi giorni in Commissione, sono:

  • l'erogazione dei fondi strutturali solo ai Paesi "virtuosi", con la sospensione automatica, invece, in caso di allarme su deficit e debito oltre le soglie consentite dal Patto di Stabilità europeo; questo al fine di incentivare i governi in difficoltà a rispettare gli impegni presi, anche alla luce della nuova governance economica europea appena approvata dall'Europarlamento e domani all'attenzione del Consiglio Ecofin;
  • un premio alla qualità e all'efficienza nell'utilizzo dei fondi;
  • una corsia preferenziale per l'impiego dei fondi strutturali da parte delle piccole e medie imprese a favore di progetti di innovazione, ricerca ed efficienza energetica;
  • la creazione di una terza fascia di regioni intermedie, tra quelle ex Obiettivo 1 ed ex Obiettivo 2, per sostituire l'attuale sistema transitorio;
  • la possibile estensione al settore agricolo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), a sostegno dei lavoratori che hanno perso il lavoro in seguito alla crisi o alla delocalizzazione.

Secondo Hahn, la nuove proposta per il prossimo periodo di finanziamento "migliorerà l'impatto degli investimenti, semplificherà le regole e integrerà l'efficienza di tutti i fondi per avere più risultati da ogni singolo euro''. Ha aggiunto, inoltre, che "la politica di coesione deve essere sempre di più una politica di investimento che sia capace di rispondere alle richieste dell'Europa su fronti come innovazione, efficienza energetica e migliore formazione dei cittadini, in linea con la strategia Europa 2020".

La riforma della Politica di coesione 2014-2020 - che dovrebbe essere adottata entro la fine del 2012, in seguito all’approvazione del Parlamento e del Consiglio UE - potrebbe implicare risvolti negativi per l'Italia, al terzultimo posto per "tasso di assorbimento" dei fondi strutturali, secondo una rilevazione dell'esecutivo Ue aggiornata a metà settembre, con una media del 18,1% delle risorse spese rispetto a quelle allocate. Fanno peggio solo Romania e Bulgaria.