Decreto Coesione: in arrivo nuovi incentivi per l'autoimpiego
L'approvazione della legge di conversione del decreto Coesione conferma l'importante capitolo a sostegno dell’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali. Da Resto al Sud 2.0 al bonus per l'autoimprenditorialità in settori strategici, ecco una panoramica sui finanziamenti in arrivo per la creazione di nuove imprese in Italia.
La legge di conversione del decreto-legge n. 60/2024, meglio noto come decreto Coesione, ha tra le sue direttrici l'introduzione di nuove misure a sostegno del lavoro e dell'imprenditorialità. Il testo del provvedimento, approvato dal Senato la scorsa settimana e confermato dalla Camera con il voto di fiducia il 2 luglio, prevede non solo un pacchetto di incentivi per sostenere le nuove assunzioni, ma anche interventi volti a favorire la creazione di nuove attività imprenditoriali e libero professionali.
Autoimpiego Centro-Nord
La legge di conversione del dl n. 60/2024, articolata in 38 articoli, mette a terra due incentivi per la creazione di nuove imprese differenziandoli su base territoriale.
Il primo, definito come Autoimpiego Centro-Nord, sostiene le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, localizzate appunto nei territori centro-settentrionali d'Italia (ossia i territori diversi da quelli indicati dal dl n. 91/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123/2017).
Sono destinatari dell’intervento i giovani under 35 e in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione;
- inoccupati, inattivi e disoccupati;
- disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.
Sono ammissibili a finanziamento le seguenti iniziative:
- erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio di attività d'impresa definita su base territoriale e di concerto con le regioni interessate, in coerenza con il Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 e con il programma GOL;
- tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto dei soggetti destinatari nell’avvio e nello svolgimento delle attività imprenditoriali;
- interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi in favore dei soggetti destinatari per l’avvio delle attività d'impresa.
Quest'ultima tipologia, in particolare, stabilisce la possibilità di fornire agevolazioni fruibili in via alternativa e che consistono nel riconoscimento di:
- un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività d'impresa, per un importo massimo di 30mila euro. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di 40mila euro;
- un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento per l’avvio delle attività imprenditoriali.
- un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120mila euro e fino a 200mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 60% dell’investimento per l’avvio delle attività imprenditoriali.
A disposizione della misura vengono stanziati 30,5 milioni di euro per l’anno in corso e di 274,5 milioni di euro per il 2025.
Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 60/2024, saranno individuati i termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative con apposito decreto attuativo del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Resto al Sud 2.0
Complementare all'Autoimpiego Centro-Nord, la legge di conversione del dl Coesione introduce la misura Resto al Sud 2.0.
In questo caso, sono ammesse al finanziamento le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, che si trovano:
- in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
- nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria);
- nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
Destinatari e iniziative ammissibili sono gli stessi già descritti per l'incentivo Autoimpiego Centro-Nord. Cambiano, invece, le tipologie di incentivo riconosciute per le attività imprenditoriali che consistono in:
- un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività imprenditoriali, per un importo massimo di 40mila euro per le attività aventi sede legale nel Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Per l'avvio d'impresa nelle stesse aree geografiche, l'importo massimo del sussidio è pari a 50mila euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico;
- un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 75% per l’avvio delle attività d'impresa aventi sede legale nel Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
- un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120mila euro e fino a 200mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 70% per l’avvio delle attività d'impresa, aventi sede legale nel Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.
Il budget a disposizione dell'erede di Resto al Sud ammontano a 49,5 milioni di euro per il 2024 e 445,5 milioni di euro per l’anno successivo.
Anche in questo caso a definire le regole d'ingaggio di questo bonus per l'autoimprenditorialità sarà un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl Coesione.
800 milioni di euro per Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0
A proposito di budget, le risorse per la messa a terra dei due bonus autoimprenditorialità - Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 - ammontano a 800 milioni di euro complessivi, di cui 80 milioni di euro per il 2024 e 720 milioni di euro per il 2025.
Di questo tesoretto 700 milioni di euro, di cui 70 milioni di euro per l'anno in corso e 630 milioni di euro per il prossimo anno, sono a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027, a copertura degli interventi previsti per i beneficiari dello stesso PN, nel rispetto delle procedure e dei vincoli anche territoriali di ammissibilità dello stesso Programma.
Mentre, i restanti 100 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro per il 2024 e 90 milioni di euro per l'anno successivo, attingono dalle risorse del PNRR programma GOL per coprire gli interventi previsti per i beneficiari dello stesso programma.
Le risorse necessarie alla promozione e gestione territoriale delle due misure per l'autoimpiego sono erogate su base regionale, in ragione dei criteri e dei parametri definiti dalle relative fonti di finanziamento (ossia dal PN giovani, donne e lavoro e dal PNRR Programma GOL). A questi fondi, inoltre, possono concorrere a cofinanziare gli incentivi anche le regioni. Quest'ultime erogano i servizi di informazione, orientamento, consulenza e supporto ai destinatari dei due incentivi attraverso i centri per l’impiego e per il tramite degli sportelli di informazione e assistenza all’autoimpiego.
Guardando alla gestione dei due bonus per l'autoimprenditorialità, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si avvale delle società Sviluppo Lavoro Italia S.p.A., Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa - Invitalia S.p.A. ed Ente Nazionale Microcredito (ENM). In particolare, il coordinamento dell’attività formativa è affidato all’ENM, mentre le attività di tutoraggio, la selezione delle domande, l’istruttoria, la concessione ed erogazione degli incentivi sono in capo ad Invitalia.
Per il coordinamento delle informazioni necessarie alla gestione di Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 e per favorirne l’accessibilità da parte dei beneficiari, il Ministero del lavoro implementa il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) - nato con l'introduzione dell'Assegno di inclusione (ADI) e del Supporto per la formazione e il lavoro - al fine di consentirne l’interoperabilità con le piattaforme regionali nonché dei soggetti gestori che concorrono all’attuazione della misura.
Bonus autoimprenditorialità in settori strategici
Una terza forma di supporto all’autoimprenditorialità riguarda specificamente i giovani disoccupati fino a 35 anni che avviano sul territorio nazionale, a partire dal 1° luglio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, un’attività imprenditoriale in settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione al digitale ed ecologica.
Questi soggetti, in particolare, possono accedere a due tipologie di incentivo. Il primo consiste in uno sgravio pari al 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, per i dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025 e che alla data della assunzione non abbiano ancora compiuto 35 anni. L'esonero contributivo, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), viene concesso nel limite massimo di 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore e nel rispetto di procedure, vincoli territoriali e criteri di ammissibilità previsti dal Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.
Questa agevolazione viene riconosciuta nel limite di spesa di 5 milioni di euro per il 2024, di 39,5 milioni di euro per il 2025, di 58,8 milioni di euro per il 2026, di 53,7 milioni di euro per il 2027 e di 19,3 milioni di euro per l’anno 2028.
Il bonus non si applica ai rapporti di lavoro domestico e ai rapporti di apprendistato. La stessa misura, inoltre, non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dal dl Coesione, ma è compatibile senza alcuna riduzione con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni previste dalla riforma dell’Irpef (D.Lgs. 216/2023).
La seconda tipologia di incentivo, invece, prevede l'erogazione di un contributo per l'attività alle imprese avviate giovani disoccupati fino a 35 anni pari a 500 euro mensili per la durata massima di tre anni ed entro il 31 dicembre 2028. Il sussidio è erogato dall’INPS anticipatamente per il numero di mesi interessati allo svolgimento dell’attività imprenditoriale e liquidato annualmente in forma anticipata. Questo bonus è riconosciuto nel limite di spesa di 1,8 milioni di euro per il 2024, di 14,1 milioni di euro per il 2025, di 21,0 milioni di euro per il 2026, di 19,2 milioni di euro il 2027 e di 6,9 milioni di euro per il 2028.
Per accedere ad entrambe le linee di intervento sarà necessario attendere un decreto ad hoc del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato di concerto con il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, il Ministro delle imprese e del made in Italy e il Ministro dell’economia e delle finanze, che deve essere emanato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl Coesione. In questo provvedimento attuativo verranno definiti i criteri di qualificazione dell’impresa che opera nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica, i criteri e le modalità di accesso ai benefici, nonché i termini e le modalità di presentazione delle comunicazioni per l’accesso agli incentivi. Infine, l’efficacia di questa misura per l'autoimpiego è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
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