Terremoto – ricostruzione con Fondo solidarieta' Ue e finanziamenti FESR
Primi aiuti dal Fondo di solidarietà Ue per il terremoto in centro Italia. Proposto anche l'utilizzo del FESR per finanziare la ricostruzione
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Bruxelles interviene a sostegno dei territori colpiti dal terremoto nei mesi di agosto ed ottobre, anticipando all'Italia una prima tranche da 30 milioni di euro degli aiuti del Fondo di solidarietà dell'Ue. Per agevolare il finanziamento delle operazioni di ricostruzione post sisma, la Commissione ha anche proposto di autorizzare l'utilizzo delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
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Sostegno dal Fondo di solidarietà Ue
Con il decreto terremoto n. 189-2016 è stato istituito un Fondo per la ricostruzione con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per l'anno 2016, da alimentare con le risorse derivanti dalle erogazioni liberali a sostegno dei territori colpiti dagli eventi sismici, con le donazioni raccolte mediante il numero solidale 45500 o versate direttamente al Dipartimento della protezione civile e con quelle attese dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea.
Si tratta di uno strumento diretto a sostenere i territori dell'Unione colpiti da grandi calamità naturali come terremoti, inondazioni, incendi forestali, tempeste e siccità, già utilizzato dall'Italia per il sisma in Abruzzo e in Emilia e per l'alluvione in Liguria.
Gli Stati membri colpiti da catastrofi naturali possono chiedere alla Commissione europea l'intervento del Fondo di solidarietà Ue entro dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi eventi calamitosi, presentando una stima dei danni diretti totali, del loro impatto e del costo delle misure programmate, indicando ogni altra eventuale fonte di finanziamento destinata alla copertura degli interventi.
Qualora accolta, la richiesta si traduce una proposta di aiuto che l'Esecutivo Ue sottopone a Consiglio e Parlamento, cui spetta autorizzare il ricorso al bilancio dell'Unione. Nel caso dell'Italia mercoledì sono stati proprio gli eurodeputati, in un dibattito in plenaria, a sollecitare la Commissione ad accelerare l’impiego del Fondo di solidarietà dell’Ue a sostegno delle zone colpite dal terremoto. Sollecitazione cui la commissaria per la Politica regionale Corina Cretu ha risposto annunciando lo sblocco di una prima tranche di aiuti a valere sul Fondo di solidarietà da 30 milioni di euro, l'importo più elevato riconoscibile a titolo di anticipazione.
Il versamento sarà effettuato nei prossimi sette giorni, in attesa della conclusione della valutazione dei danni causati dal terremoto di ottobre da parte delle autorità italiane e della definizione dell'importo definitivo dell'aiuto che la Commissione sottoporrà a Parlamento europeo e Consiglio.
Ricostruzione con risorse FESR
Altrettanto importante è stato l'altro annuncio della commissaria Cretu e del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, che hanno proposto di modificare il regolamento relativo alla Politica di Coesione 2014-2020 per introdurre la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
In caso di approvazione della proposta da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, l'Ue coprirebbe quindi con i fondi strutturali fino al 100% delle spese per le operazioni di ricostruzione, permettendo di risparmiare risorse nazionali. In più, l'Italia potrebbe destinare alle zone colpite dagli eventi sismici anche parte degli 1,6 miliardi di fondi europei extra che riceverà grazie al riesame delle dotazioni della Politica di Coesione.
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“La ricostruzione della bellissima basilica di San Benedetto a Norcia con l'aiuto dei fondi Ue sarà un simbolo duraturo della solidarietà dell'Unione e della capacità di riprendersi del popolo italiano”, ha dichiarato Juncker. “Resteremo a fianco dell'Italia durante tutto il processo di ricostruzione", ha assicurato la commissaria Crețu.