Horizon 2020 - MIUR, valuteremo progetti non finanziati per mancanza di budget

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Italia pronta a raccogliere la sfida di Bruxelles sullo sviluppo di sinergie tra fondi strutturali e H2020

A giorni la Commissione europea lancerà l'iniziativa Seal of Excellence, un sigillo di eccellenza per segnalare alle autorità di gestione dei Programmi operativi negli Stati membri i migliori progetti presentati nell'ambito dello Sme Instrument di Horizon e non finanziati solo per insufficienza di fondi. Un'opportunità che il MIUR è deciso a sfruttare.

Una seconda chance per i progetti di eccellenza

Secondo quanto anticipato da Anna Maria Fontana (Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del MIUR) nel corso di un evento organizzato dall'APRE sulle opportunità che H2020 offre alle PMI, il Ministero intende acquisire le graduatorie dei progetti che hanno superato con successo il processo di valutazione nell'ambito di Horizon e in particolare dello Sme Instrument per valutarne il possibile finanziamento a livello nazionale.

L'obiettivo, ha spiegato, è una maggiore sinergia tra il programma Ue per la ricerca e l'innovazione e i fondi strutturali. Il PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 potrebbe quindi rappresentare lo strumento per evitare che progetti giudicati eccellenti a livello Ue restino esclusi dall'accesso ai finanziamenti pubblici.

L'ottimizzazione dei fondi delle Politica regionale e di H2020 è al centro anche degli sforzi del Ministero dello Sviluppo economico, che sta progettando, in collaborazione con la Commissione europea, uno strumento nazionale per le PMI collegato allo Sme Instrument.

Per avere un'idea del potenziale di queste iniziative basti pensare che nel 2014 solo 21 dei 111 progetti finanziati nella fase 1 dello Strumento PMI, che copre i costi per lo studio di fattibilità, e valutati positivamente anche nella fase 2 hanno poi ottenuto i finanziamenti Ue per l'innovazione vera e propria.

No all'approccio 'Gratta e vinci'

Le opportunità di finanziamento a livello nazionale riguarderanno naturalmente solo i migliori progetti presentati nell'ambito di H2020, e in particolare dello Strumento PMI. Una ragione in più per abbandonare l'approccio 'gratta e vinci', ha osservato il delegato nazionale nel comitato PMI di Horizon Alberto Di Minin, con cui troppe imprese italiane partecipano ai bandi Ue.

Oltre all'interesse per l'unico regime di aiuto monobeneficiario di Horizon 2020, i numeri impressionanti della partecipazione italiana alle diverse scadenze dello Sme Instrument (nel 2014 sono state circa 2mila le proposte italiane a fronte di 8mila progetti presentati a livello Ue) si spiegano infatti anche con la scarsa convinzione e la frettolosità con cui molte PMI si approcciano alle call. I dati sul tasso di successo delle proposte italiane non fanno che confermare questo quadro: nel 2014 siamo intorno al 7% per la fase 1 e al 4,5% per la fase 2.

Imparare dagli errori del passato

I Work programme 2016-2017 che la Commissione europea approverà definitivamente nel corso del mese, prima di pubblicare le nuove call, devono quindi essere l'occasione per cambiare marcia. E 'mercato' è la parola chiave da tenere a mente per aumentare le proprie possibilità di successo, ha spiegato il capo dipartimento per le operazioni EASME (Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises) della Commissione europea Marco Malacarne.

A differenza del Settimo Programma Quadro, in generale Horizon 2020 cerca progetti di ricerca e innovazione che possano trasformarsi in prodotti e servizi commercializzabili e in particolare nello Strumento PMI e nel Fast Track to Innovation Pilot Scheme gli sbocchi sul mercato dei progetti devono essere evidenti nelle proposte presentate a Bruxelles.

Al momento, invece, con riferimento alla fase 1 solo il 12% dei progetti presentati è accompagnato da un business plan e nella fase 2 si hanno piani imprenditoriali accurati solo nel 26% dei casi.

L'altro aspetto a cui bisogna prestare maggiore attenzione è quello del subcontracting. Troppo spesso, ha sottolineato Malacarne, le proposte sono vaghe o poco coerenti nell'individuazione dei partner cui i potenziali beneficiari intendono affidare parte delle attività, per cui rischiano di non essere accettate dagli esperti Ue.

Infine, ha concluso Malacarne, attenzione alla forma: il processo di selezione nel caso dello Sme Instrument non consiste in una 'peer review' sul valore scientifico delle proposte. Come in un 'elevator pitch', in poche pagine occorre trovare il modo per convincere valutatori che provengono per lo più dal mondo del business che la proposta ha un potenziale per il mercato e che vale la pena scommetterci con un investimento.

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Horizon 2020 - Le statistiche dei primi 100 bandi

Europrogettazione per i work programme 2016-2017 Horizon 2020

Author: Idaho National Laboratory / photo on flickr