Decreto Antifrode abrogato: il testo passa nella Legge di Bilancio
Per accelerare la conversione in legge del decreto Antifrode (dl 157-2021), il Governo ha deciso di spostarlo nella Legge di Bilancio 2022, senza cambiarne però la struttura. I controlli previsti e i poteri ispettivi dell’Agenzia delle entrate restano quindi gli stessi.
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A differenza quindi di quello che hanno pensato in molti all’inizio, il decreto Antifrode viene abrogato nella sua forma di provvedimento a sè stante, salvo ricomparire all’interno della Legge di Bilancio 2022, i cui tempi di approvazione sono stati molto più rapidi rispetto a quelli che avrebbe avuto il dl 157-2021 viaggiando da solo.
Ciò significa che i presidi antifrode previsti dal testo (e su cui l'Agenzia delle entrate ha già pubblicato vari provvedimenti attuativi) restano pienamente operativi.
Per porre un argine alle frodi emerse in questi ultimi mesi e che si aggirano sugli 800 milioni di euro, il decreto Antifrode ha infatti previsto un giro di vite sul superbonus e sugli altri bonus edilizi, agendo soprattutto sul visto di conformità, sui prezziari e sui controlli del Fisco in materia di cessione del credito e sconto in fattura.
Antifrode: esteso l’obbligo del visto di conformità
Per quanto riguarda il primo punto, la misura estende l’obbligo del visto di conformità anche al caso in cui il superbonus sia utilizzato in detrazione nella dichiarazione dei redditi (tranne se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente, attraverso l’utilizzo della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle entrate ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale).
Nel caso della cessione del credito e dello sconto in fattura, il decreto introduce l’obbligo del visto di conformità anche per il sismabonus, il bonus facciate, il bonus per l’installazione di impianti fotovoltaici e quello per le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, a cui si aggiunge l’obbligo di asseverazione della congruità di prezzi da parte di tecnici abilitati.
Infine, il decreto dispone che per stabilire la congruità dei prezzi (da asseverarsi da un tecnico abilitato), occorre fare riferimento non solo ai prezzari individuati dal decreto del MISE del 6 agosto 2020, ma anche ai valori massimi stabiliti, per talune categorie di beni, con decreto del Ministro della transizione ecologica.
Più poteri all’Agenzia delle entrate sulle frodi in materia di cessione del credito
Oltre a rafforzare a monte i meccanismi antifrode sui bonus edilizi, la misura irrobustisce anche i controlli a valle, dando più poteri ispettivi al Fisco. Riproducendo le norme dell’articolo 2 del vecchio decreto Antifrode, infatti, la Manovra 2022 ha introdotto un nuovo articolo (il 122-bis) all’interno del dl 34-2020, che riconosce all’Agenzia delle Entrate la possibilità di sospendere (per massimo 30 giorni) l’efficacia delle comunicazioni per l’esercizio dell’opzione della cessione del credito e dello sconto in fattura, nei casi in cui vengano riscontrati particolari profili di rischio.
Per beneficiare delle agevolazioni tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura, infatti, il contribuente deve comunicare all’Agenzia delle entrate il desiderio di ricevere il bonus con questi metodi (alternativi rispetto alla canonica detrazione in dichiarazione dei redditi).
Il decreto Antifrode interviene quindi su questa comunicazione, dando la possibilità al Fisco di sospendere - entro 5 giorni dall’invio della comunicazione - gli effetti di tali comunicazioni, in modo da fare i controlli.
Gli altri controlli dell’Agenzia delle entrate
Infine, si chiariscono i poteri del Fisco nell'ambito dei controlli sul superbonus, sullo sconto in fattura e cessione del credito e sulle agevolazioni ed i contributi a fondo perduto anti-Covid da essa erogati.
L’abrogazione del decreto Antifrode e la sua traslazione nella Legge di Bilancio
Per evitare che la conversione in legge del dl 157-2021 andasse troppo in là nel tempo, il Governo ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede il suo spostamento all’interno della Manovra 2022, nei commi 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 40 e 41.
Come accennato, però, l’operazione non ha toccato i contenuti del decreto Antifrode che, pertanto, continua a intervenire sul decreto Rilancio, da un lato modificandone alcuni punti (ad esempio l’articolo 119); dall’altro aggiungendo un nuovo articolo (il 122-bis) che disciplina il contrasto alle frodi in materia di cessioni dei crediti.
Nel traslare in Finanziaria quanto previsto dal decreto Antifrode, l’emendamento ha di conseguenza abrogato il dl 157-2021 sottolineando però che “restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge”.
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