Lotta al terrorismo - fondi per sicurezza, cultura e piano periferie

Il premier Renzi ha annunciato lo slittamento del taglio dell'Ires al 2017 per finanziare le misure per la sicurezza e la cultura

Foto: Tiberio Barchielli - fonte: Palazzo Chigi

Nel giorno dei funerali di Valeria Solesin, la giovane italiana morta a Parigi durante l'attacco del 13 novembre al Bataclan, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato la strategia italiana per la lotta al terrorismo. Sicurezza e cultura sono i due pilastri prospettati dal Governo, nella convinzione che una risposta 'solo securitaria' sia insufficiente per contrastare il fenomeno della radicalizzazione.

Due miliardi di euro per sicurezza, cultura e periferie

L'idea di fondo, ha spiegato Renzi, è che a ogni euro in più speso dall'Italia per la sicurezza corrisponda un euro destinato alla cultura. Nello specifico, l'idea è di stanziare un miliardo per difesa e forze dell'ordine e un miliardo per l'accesso dei giovani a contenuti culturali e per ridurre il degrado nelle periferie.

Sul primo fronte, 500 milioni andranno alla difesa, 150 milioni alla cybersecurity, 50 milioni al rinnovo della strumentazione delle forze dell'ordine e circa 300 milioni al riconoscimento del bonus da 80 euro, già previsto per chi guadagna meno di 1.500 euro al mese, ai dipendenti del comparto sicurezza che non ricoprono ruoli dirigenziali.

Il miliardo destinato alla cultura e alle città, invece, servirà in primo luogo ad estendere ai diciottenni la card da 500 euro già prevista per i docenti. Il bonus, che potrà essere utilizzato per l'acquisto di libri e di biglietti di teatri, musei e concerti, verrà disciplinato da uno specifico provvedimento, come accaduto nel caso degli insegnanti.

La dotazione prevista per la carta giovani è di 300 milioni di euro, mentre 50 milioni saranno destinati al diritto allo studio, in particolare al finanziamento di 10-15mila borse di studio per l'accesso all'università degli studenti meno abbienti. Inoltre, 150 milioni sono destinati a un intervento sulle dichiarazioni dei redditi, riducendo l'aliquota che i contribuenti possono destinare alla cultura, dal 5 per mille al 2 per mille, ma introducendo la possibilità di scegliere l'associazione o ente a cui destinare la donazione.

I restanti 500 milioni andranno in blocco al piano di 'riqualificazione e rammendo' delle periferie, in linea con il bando da 194 milioni di euro lanciato a ottobre e in scadenza il 30 novembre. Le proposte in questo caso potranno essere presentate entro il 31 dicembre 2015 e riguardare progetti da realizzare nel 2016.

Fondi dalla clausola migranti

Le risorse per questi interventi dovrebbero venire dall'approvazione da parte della Commissione europea della cosiddetta clausola migranti, cioè dallo scomputo delle spese italiane per il soccorso in mare dal patto di stabilità. Si tratta degli stessi fondi che il Governo pensava di utilizzare per il taglio dell'Ires, che a questo punto slitterà almeno al 2017, ma che Bruxelles concederà o negherà all'Italia solo in primavera.

Per il miliardo relativo alla sicurezza, tuttavia, il Governo potrebbe beneficiare, qualora venisse confermata, della flessibilità aggiuntiva per le spese dedicate alla difesa prospettata nei giorni scorsi dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

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Foto: Tiberio Barchielli - fonte: Palazzo Chigi