MISE: Circolare 3677-C-2015, riconoscimento startup innovative a vocazione sociale-SIAVS
Le startup innovative a vocazione sociale
In base al decreto-legge n. 179-2012, le startup innovative a vocazione sociale sono quelle che operano in via esclusiva nei settori indicati dal decreto legislativo n. 155- 2006, cioè:
- a) assistenza sociale, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328;
- b) assistenza sanitaria, per l'erogazione delle prestazioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 novembre 2001;
- c) assistenza socio-sanitaria, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2001;
- d) educazione, istruzione e formazione, ai sensi della legge n. 53 del 28 marzo 2003;
- e) tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, ai sensi della legge n. 308 del 15 dicembre 2004;
- f) valorizzazione del patrimonio culturale, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004);
- g) turismo sociale, di cui alla legge n. 135 del 29 marzo 2001;
- h) formazione universitaria e post-universitaria;
- i) ricerca ed erogazione di servizi culturali;
- l) formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica ed al successo scolastico e formativo;
- m) servizi strumentali alle imprese sociali, resi da enti composti in misura superiore al settanta per cento da organizzazioni che esercitano un'impresa sociale.
Alle persone fisiche e giuridiche che investono in SIAVS sono riconosciute, rispettivamente, detrazioni IRPEF del 25% e deduzioni IRES del 27%, a fronte delle aliquote del 19% e del 20% previste per gli investimenti nelle altre startup innovative.
La circolare 3677-C
Dal momento che ai soggetti che investono in questa tipologia imprese sono riservati benefici fiscali più vantaggiosi rispetto a quelli previsti per le altre tipologie di startup innovative, la circolare del MISE stabilisce che il riconoscimento dello status di SIAVS debba avere evidenza pubblica attraverso la sezione speciale del Registro delle imprese.
A questo fine, il rappresentante legale della società deve presentare un'autocertificazione alla Camera di commercio competente, dichiarando di operare in via esclusiva in uno o più settori previsti dal decreto legislativo n. 155-2006 e di realizzare con le propria attività una finalità d’interesse generale.
Inoltre, la startup deve impegnarsi alla redazione di un “Documento di descrizione di impatto sociale”, da trasmettere in via telematica alla Camera di Commercio competente territorialmente con cadenza annuale.
Il Documento di descrizione di impatto sociale
Insieme alla circolare 3677-C, il Ministero dello Sviluppo economico ha quindi pubblicato le guide aggiornate sugli adempimenti societari per le startup innovative e per gli incubatori certificati e una guida sintetica sulla nuova procedura di rendicontazione dell’impatto sociale.
Il Documento di descrizione che le SIAVS sono chiamate a redigere riguarda:
- l'impatto atteso nel caso di imprese di nuova costituzione o comunque non ancora giunte al deposito del primo bilancio;
- l'impatto generato nel caso di imprese che hanno già depositato il loro primo bilancio.
Nel primo caso, quindi, l'impresa deve fornire una previsione il più possibile accurata e attendibile dell’impatto sociale che intende generare attraverso le proprie attività; nel secondo, l’impatto sociale viene descritto concretamente mediante il ricorso a elementi qualitativi e, dove possibile, quantitativi.
La guida suggerisce di articolare l'informativa in un documento descrittivo dell'organizzazione e del suo impatto sociale e in una griglia di indicatori per la valutazione degli obiettivi e dei risultati delle attività svolte. Inoltre, le SIAVS sono incoraggiate a pubblicare il documento prodotto sul proprio sito ufficiale.
Links
Circolare 3677-C-2015
Guida sugli adempimenti societari per le startup innovative
Guida sugli adempimenti societari per gli incubatori certificati
Guida per la redazione del documento di descrizione dell'impatto sociale
