PNRR, Giovannini: raggiunti tutti gli obiettivi 2021 e anche due del 2022
Nessun ritardo sulle riforme e sugli investimenti PNRR in capo al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. A confermarlo il ministro Giovannini nel corso dell'audizione in Commissione Ambiente alla Camera, durante la quale è stato fatto il punto anche sulle priorità e gli obiettivi PNRR per il 2022.
Nel Recovery Plan 8 miliardi e mezzo per la mobilità sostenibile
Dopo le polemiche dei giorni passati sui presunti ritardi nell'attuazione del Piano da parte del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS), il ministro Enrico Giovannini ha illustrato alla Camera quanto fatto finora, confermando il raggiungimento di tutti gli obiettivi 2021.
Gli obiettivi PNRR 2021 raggiunti dal MIMS
Numeri alla mano, infatti, Giovannini ha presentato i sette risultati 2021 previsti dal cronoprogramma, che il MIMS ha raggiunto. Due sono relativi a investimenti, mentre cinque riguardano le riforme.
Nel primo anno di vita del PNRR, infatti, alle infrastrutture era affidato il compito di portare a casa:
- L'investimento relativo al supporto alla filiera produttiva degli autobus elettrici;
- L'investimento relativo alle infrastrutture per le Zone Economiche Speciali (ZES), il cui riparto è stato realizzato tramite il Decreto Ministeriale n.492 del 3 dicembre 2021;
- La riforma per la valutazione dei progetti nel settore dei sistemi di TPL - impianti fissi e TRM;
- La riforma dell’iter approvativo del Contratto di Programma tra Mims e RFI;
- La riforma per l’accelerazione dell’iter autorizzativo dei progetti ferroviari;
- La riforma per il trasferimento della titolarità ponti e viadotti delle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello;
- La riforma delle Linee guida per la classificazione, la valutazione ed il monitoraggio di rischio e sicurezza ponti.
Per approfondire: I decreti e le gare PNRR per il trasporto pubblico locale
Gli obiettivi 2022 del MIMS sul PNRR
Anche nel 2022 il ministero dovrà raggiungere sette obiettivi. In questo caso si tratta però di tre investimenti e quattro riforme.
Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2022 il ministero di Giovannini sarà infatti impegnato con:
- La firma delle convenzioni con gli enti beneficiari i cui progetti sono entrati nella graduatoria del Programma innovativo della qualità dell’abitare (Pinqua);
- L’aggiudicazione entro la fine dell’anno degli appalti dei lotti sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania, nell’ambito dei collegamenti ferroviari Alta Velocità per il Sud;
- L’affidamento dei lavori per la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema su 4.900 chilometri di linee, dello sviluppo del Sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS).
Fronte riforme invece il lavoro è già a metà. Dei quattro interventi previsti per il 2022, infatti, il MIMS ne ha anticipate due lo scorso anno. Parliamo della:
- Semplificazione normativa e del rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico;
- Semplificazione procedurale per la pianificazione strategica in ambito portuale.
Entrambe le riforme sono state infatti realizzate con il decreto legge n. 121-2021 convertito nella legge n. 156-2021.
Le altre due riforme 2022 ancora da realizzare riguardano invece:
- L’aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali, che dovrà portare ad un nuovo regolamento delle concessioni nelle aree demaniali portuali per garantirne una aggiudicazione maggiormente competitiva;
- La semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing nei porti, che darà luogo ad un nuovo atto legislativo. In questo caso l'outcome infatti previsto è la semplificazione dei processi autorizzativi per la realizzazione di infrastrutture finalizzate alla fornitura di energia elettrica da terra alle navi durante la fase di ormeggio.
I fondi PNRR e Piano complementare assegnati al MIMS
Complessivamente - lo ricordiamo - al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sono affidati 61,4 miliardi di euro di fondi di cui 52,9 miliardi destinati ad opere pubbliche, 6,9 miliardi all'acquisto di beni e servizi e infine 1,6 miliardi di contributi alle imprese.
Ebbene delle risorse affidate al dicastero, il 98,7% è stato già ripartito e assegnato.
I numeri e la tabella di marcia del Piano restano però tutti in salita, visto che entro il 2026 il MIMS dovrà portare a casa 53 traguardi, di cui 43 per investimenti e 10 per le riforme.
Consulta le slides di Enrico Giovannini presentate il 09.02.2022
Photocredit: Antonio Garcia Prats en Pixabay