PNRR, il punto sui finanziamenti per energia e ambiente

Foto di Roy Buri da Pixabay «Ci troviamo in un momento di svolta per l'attuazione del PNRR: stiamo chiudendo la procedura di rimodulazione, approvata dall'Ecofin, ed è in corso il processo di adattamento della normativa nazionale al nuovo piano. È stato quindi modificato non solo l'assetto organizzativo e strutturale, ma c'è anche una nuova ripartizione delle risorse». Parola di Fabrizio Penna, capo dipartimento PNRR del Mase. Nel webinar organizzato da Fasi.eu e che si è svolto ieri, ha fatto il punto sui finanziamenti in corso e quelli imminenti. 

Incentivi per comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo: online il portale per richiederli

 Il futuro dell'eolico, dell'idrogeno, delle comunità energetiche, dei porti green, dell'agrivoltaico e delle colonnine di ricarica elettriche: in poche parole, dove ci condurrà la transizione energetica. È stato un incontro a tutto tondo quello con Fabrizio Penna, capo dipartimento PNRR del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Un webinar, organizzato da Fasi e condotto dal direttore Andrea Gallo, che aveva come tema "I prossimi finanziamenti del PNRR per energia e ambiente" e ha visto partecipare anche Fabrizio Spada, Responsabile Relazioni Istituzionali dell'Ufficio Italiano del Parlamento Europeo e Fulvio Mamone Capria, presidente dell'associazione AERO, che riunisce le industrie delle energie rinnovabili offshore. 

La rivoluzione delle Cer, le comunità energetiche

Una delle misure su cui negli ultimi mesi si è concentrato il lavoro del Mase è quella che finanzia le Cer, le comunità energetiche rinnovabili: «Siamo sicuri che le Cer saranno una rivoluzione - ha sottolineato il capo dipartimento PNRR - la misura quota circa 2,2 miliardi di euro. Per renderle operative abbiamo dovuto aspettare un tempo molto lungo, ma la normativa è molto complessa, e direi che lo è volutamente, perchè non potevamo consentirci errori e rischiare di far rimanere il cittadino invischiato in investimenti non chiari».

Con le Cer si configura anche un partenariato pubblico privato. «È uno degli aspetti innovativi della norma - conferma Penna - si tratta di coinvolgere circa 7000 tra i piccoli comuni italiani in una vera e propria rivoluzione energetica. Abbiamo da poco pubblicato le linee guida tecniche approfondite e come ufficio siamo a disposizione per attività di consulting». 

L'investimento procede secondo due direttrici: il 40% in forma di contributo in conto capitale per la costruzione degli impianti e poi la tariffa incentivante, in capo al GSE, che permetterà di rendere remunerativi i punti di produzione dell'energia con i pannelli di prossimità. 

Per approfondire: I bandi per le comunità energetiche rinnovabili

Firmate le convenzioni per i green ports

Novità per i green ports: sono state firmate quasi tutte le convenzioni con le autorità portuali che hanno aderito alla misura. Ogni singolo atto è stato sottoposto alla Commissione europea per l'analisi su possibili aiuti di Stato ma "l'esame" è stato superato pienamente. «Tra poco ci sarà l'erogazione della quinta rata e siamo in pole per la sesta», assicura Penna. 

Una delle misure più consistenti riguarda l'ecobonus: investiti 13 miliardi di euro con l'obiettivo di efficientare 17 milioni di metri quadri, ma «siamo arrivati a 18. Un gran risultato». 

Il capo dipartimento Mase a tale proposito racconta un aneddoto: «Durante la CID (Decisione di esecuzione, nda) da parte degli organi europei, qualcuno ha tradotto male un avverbio inglese, shell: a causa di ciò si era diffusa l'interpretazione secondo cui il finanziamento sarebbe stato valido se l'obiettivo si sarebbe raggiunto esclusivamente sostituendo le caldaie a olio, che però sono solo 5mila in Italia. Fortunatamente è stata poi risolta».

Un episodio che però fa ben comprendee la complessità di tutta l'operazione. 

Per approfondire: Green Ports, le novità sul progetto cold ironing

Per l'agrivoltaico, si guarda al Parlamento

Tema insidioso, poi, l'agrivoltaico: «Non dobbiamo nasconderci che il dibattito di questi giorni ha sconvolto la nostra programmazione. Questa misura risentirà del nuovo quadro politico e molto dipenderà dalla legge di conversione del dl Agricoltura e da come l'articolo sull'agrivoltaico, nato da una mediazione tra il ministero dell'Agricoltura e il Mase, verrà modificato. Stiamo comunque preparando anche qui linee guida inoppugnabili. Mi auguro che potremo partire, compatibilmente con il nuovo quadro politico, a settembre». 

Colonnine e idrogeno: i prossimi passi del PNRR

Sarà una fine d'anno ricca per quanto riguarda le misure in uscita: «È previsto un nuovo bando per le infrastrutture di ricarica elettriche. Anche qui abbiamo dovuto modificare il quadro normativo perchè il mercato mostrava numerose perplessità. Basti considerare che l'anno scorso abbiamo emanato i bandi, sia per le installazioni urbane che extraurbane. Nel secondo caso nessuno ha manifestato interesse. Zero. Mentre il bando per le aree urbane ha visto una partecipazione massiccia. Quindi abbiamo modificato il quadro in base alle esigenze del mercato, e prima della pausa di ferragosto dovrebbe arrivare il nuovo bando». 

Per approfondire: PNRR, in arrivo i bandi per le stazioni di ricarica

Recupero risorse, infine, anche per l'idrogeno: «Punteremo su sviluppo e ricerca relativa a questa risorsa importantissima che, soprattutto per gli impianti di prossimità e iniziative come l'hydrogen valley, vede risposte molto positive».

Se qualcuno chiedesse: cosa avete imparato come ministero con il PNRR? «Prima di tutto abbiamo imparato a rapportarci con l'Europa. Un confronto a volte aspro, sicuramente teso, ma molto costruttivo», conclude Penna.