Allegato infrastrutture DEF 2021: il punto sui fondi stanziati
Se per le infrastrutture idriche mancano ancora all’appello 10,7 miliardi (dei 12 necessari), va meglio per quelle di trasporto, per le quali cala il fabbisogno residuo rispetto al 2020. A dirlo l’allegato infrastrutture del DEF che nelle sue 200 pagine contiene il riepilogo degli investimenti infrastrutturali programmati, prioritari per il Paese.
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“Dieci anni per trasformare l’Italia”. Si intitola così l’allegato infrastrutture del DEF 2021 che come ogni anno illustra la politica del Governo in materia di infrastrutture e definisce le infrastrutture prioritarie per lo sviluppo del Paese, tenuto conto anche dei Piani operativi per ciascuna area tematica come il PNIEC, il Piano sui porti o quello per la mobilità sostenibile, solo per citarne alcuni.
Un documento di oltre 200 pagine che contiene in buona sostanza l’elenco degli investimenti infrastrutturali programmati nel campo delle reti di trasporto, del settore idrico e dell’edilizia sostenibile, per i quali si riportano l’aggiornamento del valore economico, i finanziamenti disponibili allo stato attuale e il fabbisogno residuo di risorse.
Lungo l’elenco delle fonti finanziarie da cui arrivano le risorse per gli interventi previsti. Oltre alle Leggi di Bilancio (dove un ruolo principe lo ricopre il “Fondo investimenti”), le risorse arrivano anche dal Fondo di sviluppo e coesione (FSC) 2014-2020, dai diversi fondi europei esistenti (come il CEF e i fondi strutturali che cofinanziano i PON), nonché dai fondi regionali e locali di cofinanziamento (anche a valere sui fondi europei).
Dentro anche l’apporto di risorse private per le Concessioni autostradali e aeroportuali, nonché chiaramente le risorse di Next generation EU e del Fondo Complementare al PNRR.
Il DEF 2021 e le infrastrutture di trasporto
Per quanto riguarda il primo blocco di interventi, nel documento si legge che ”a fronte di un valore economico totale di oltre 242 miliardi di investimenti, il fabbisogno residuo di risorse risulta pari a circa 64 miliardi. Tale disavanzo rappresenta il 26% del costo totale e - prosegue il testo - risulta inferiore di sette punti percentuali rispetto a quello riportato nell’Allegato al DEF dello scorso anno, a fronte di un valore economico complessivo per investimenti maggiore del 23% rispetto a quello del 2020 (242,6 miliardi di euro contro 196,7 miliardi).
Fra i programmi di intervento è ricompresa la manutenzione straordinaria e, in generale, la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, che costituisce una priorità strategica (per un valore economico complessivo pari a circa 55 miliardi di euro).
Nel documento, il ministero specifica che “le risorse assegnate, comprensive dei finanziamenti provenienti dal Next Generation EU e dal Fondo Complementare, non tengono conto dei finanziamenti che, pur essendo certi, allo stato attuale non sono ancora ripartiti per singolo progetto”. Ad esempio, quindi, non sono considerate le risorse a valere sulle Leggi di Bilancio 2021 e 2022 che andranno ad alimentare gli aggiornamenti dei contratti di programma con ANAS (incremento di 2,5 miliardi) e con RFI (incremento di 7,5 miliardi), non ancora approvati.
Il DEF 2021 e le infrastrutture idriche
Per quanto riguarda, invece, le infrastrutture idriche, il documento mette in luce come “rispetto ad un “valore economico stimato a circa 12 miliardi di euro (sulla base delle ricognizioni effettuate tramite le Autorità di Distretto e gli Enti di gestione dell’Ambito), sono stati finora ripartiti con il Piano nazionale degli interventi nel settore idrico investimenti per circa 590 milioni di euro (a fronte di un finanziamento complessivo disponibile pari a 1,58 miliardi)”.
A questi si aggiungono poi le Delibere CIPE n. 54 del 2016 e n. 28 del 2018 con cui “sono stati ripartiti 473 milioni del FSC per la realizzazione del Piano Operativo Dighe”.
Infine sono ancora disponibili 187 milioni di euro programmati dal Programma operativo risorse idriche da Quadro Comunitario di Sostegno 94/99.
Complessivamente, quindi, le risorse disponibili e già ripartite per gli interventi e i programmi prioritari del settore idrico di competenza del MIMS ammontano a 1.250 milioni di euro, mentre il fabbisogno residuo è pari a 10.750 milioni di euro.
"Rispetto a tale fabbisogno residuo - specifica però il ministero nel documento - sono disponibili, per quanto non ancora assegnati ed in corso di programmazione, 710 milioni del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico, più 1.800 milioni dal PNRR e 313 milioni di euro da REACT-EU".
Il DEF 2021 e le infrastrutture per l’edilizia sostenibile
Infine l’ultimo macro capitolo è quello all’edilizia, che riporta i principali programmi finanziati e in corso di ripartizione, per un totale di circa 5 miliardi di euro.
Se i dati sul Programma per la qualità dell’abitare (PINQUA) presenti nell’appendice sono all’incirca gli stessi finora resi noti, è interessante vedere però le informazioni sui programmi “pilota” previsti dal bando. Infatti di 8 progetti (da parte di 8 diversi enti territoriali) per un finanziamento complessivo richiesto pari a oltre 659,6 milioni di euro, la performance migliore è quella lombarda con 3 progetti (uno della Regione e due dei Comuni di Milano e Brescia) per oltre 194,7 milioni di euro di finanziamenti richiesti.
Per quanto riguarda invece gli altri finanziamenti per l'edilizia pubblica, il documento cita anche il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) in capo a CDP Investimenti sgr e il programma “Sicuro, verde e sociale ERP ITALIA” di cui si prevedono nel quarto trimestre 2021 i bandi regionali per l’individuazione delle proposte.
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Come è strutturato l’allegato infrastrutture del DEF 2021
Le informazioni e il quadro degli interventi inseriti nel documento si dipanano lungo 200 pagine di report, suddiviso in cinque sezioni:
- La prima sezione riporta le linee programmatiche e il processo di pianificazione seguito al fine di perseguire un sistema di infrastrutture e di mobilità per il Paese più sostenibile e resiliente
- La seconda sezione riporta una sintetica analisi degli effetti della crisi sanitaria dal COVID-19 su mobilità, logistica ed economia, anche al fine di individuare le principali criticità per le infrastrutture e la mobilità del Paese
- La terza sezione riporta una sintesi della pianificazione europea per i trasporti, nonché la mappatura multimodale delle reti delle infrastrutture di trasporto esistenti, insieme alle reti europee TEN-T
- Nella quarta sezione è descritto il PNRR in termini di contenuti, impatti su economia ed occupazione e contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda ONU 2030
- Nella quinta sezione sono brevemente riassunti i principali Piani nazionali vigenti che, a diverso titolo, impattano sul settore dei trasporti e sulle politiche del MIMS in generale, mostrando la coerenza dei diversi Piani di settore con il quadro di pianificazione generale delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
A queste si aggiunge infine un’appendice che riporta il dettaglio degli interventi, suddivisi tra: ferrovie, strade, porti, aeroporti, ciclovie nazionali, la mobilità sostenibile urbana, le infrastrutture idriche, quelle per l'edilizia sostenibile e infine le opere commissariate.
Consulta l'allegato infrastrutture del DEF 2021
Foto di Aleksejs Bergmanis da Pexels