PON Governance – focus sui Piani di Rafforzamento Amministrativo - PRA
Dai fabbisogni di capacity building alle azioni di sistema. Il PON Governance fa il punto sui Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA).
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Prosegue il ciclo di webinar promossi dall'Agenzia per la Coesione Territoriale e dal Dipartimento della Funzione Pubblica per illustrare gli interventi avviati nell'ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. L'ottavo appuntamento è dedicato ai Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA), che l’Accordo di Partenariato individua come strumenti operativi innovativi attraverso cui ogni amministrazione titolare di Programmi Operativi nel ciclo 2014-2020 “fotografa” lo stato della propria macchina amministrativa e traduce le necessità di rafforzamento in interventi da attuare in base ad uno specifico piano d’azione.
I PRA, assunti a livello più alto dell’amministrazione, rappresentano il principale strumento di raccordo tra il miglioramento della strategia per la gestione dei Programmi Operativi e il rafforzamento strutturale della capacità amministrativa.
PRA: cosa cambia rispetto alla scorsa programmazione
La novità maggiore nel passaggio alla nuova programmazione sta nella strategia. Mentre il PON Governance e Assistenza tecnica 2007-2013 intendeva in primo luogo sostenere le Amministrazioni che gestiscono i fondi Ue per svolgere i compiti loro assegnati nell'ambito dei vari regolamenti, l'attuale programmazione cambia prospettiva e vuole concorrere al cambiamento sistemico e strutturale per migliorare le prestazioni della PA in quanto tale, indipendentemente dalla gestione dei fondi europei.
Interventi previsti
L'analisi dei PRA classifica gli interventi all'interno di alcune macro categorie:
- Semplificazione normativo regolamentare: comprende azioni di semplificazione “in senso stretto”, azioni sui processi autorizzativi e semplificazioni di carattere legislativo e regolamentare;
- Gestione e controllo del processo: prevede semplificazioni procedurali, riorganizzazione dei processi interni (come l'aumento dell'efficienza nelle diverse fasi di implementazione degli investimenti europei), rafforzamento dei controlli, miglioramento della gestione finanziaria (attraverso, ad esempio, l'implementazione di un sistema di pagamenti elettronici), strumenti di monitoraggio e valutazione e rafforzamento delle attività volte a garantire maggiore trasparenza;
- Personale: si tratta di interventi riguardanti l'aumento dell'organico, attività di formazione, organizzazione e interventi di verifica e incentivazione della performance del personale;
- Potenziamento e realizzazione dei sistemi informativi.
Fra gli interventi ricorrenti figurano quelli che incidono sulla semplificazione dei costi, le azioni di potenziamento dei sistemi informativi, gli interventi di standardizzazione di avvisi, bandi e, più in generale, degli strumenti di accesso ai finanziamenti, oltre che le azioni formative volte al rafforzamento delle competenze del personale.
Il futuro dei PRA
Per la definizione dei futuri Piani di Rafforzamento Amministrativo si punterà su:
- Interventi più focalizzati, target ben definiti e maggiore raccordo tra gli uni e gli altri;
- Interventi e target mai riferiti ad adempimenti di obblighi regolamentari previsti per i Fondi strutturali;
- Miglioramento del processo di reporting qualitativo e di monitoraggio quadrimestrale;
- Attivazione di momenti comuni di informazione e comunicazione ai cittadini.
PRA: monitoraggio al 31 agosto 2016
Nel corso del webinar sono stati inoltre illustrati i i dati del terzo monitoraggio sui Piani di Rafforzamento Amministrativo delle autorità responsabili dei Programmi operativi nazionali e regionali finanziati dai fondi europei.
Gli interventi di miglioramento previsti nei PRA delle 28 amministrazioni sono 892, di cui 471 erano da completare entro agosto 2016. Di questi sono stati completati solo 293 interventi, pari al 62%. I ritardi, pertanto, sono di simile entità di quelli riscontrati nel monitoraggio di aprile 2016, quasi un 40% di interventi non completati rispetto a quanto previsto
Rispetto all'edizione precedente (di un anno fa) i dati aggiornati al 31 agosto 2016 riportano una prima importante novità: le Regioni Sicilia e Campania hanno inviato per la prima volta i dati di monitoraggio. Il Ministero del Lavoro è la sola amministrazione per la quale non sono disponibili dati di monitoraggio.
Permangono differenze tra le diverse amministrazioni: alcuni ministeri e le regioni meno sviluppate evidenziano maggiori difficoltà, con solo il 17% delle azioni completate. Calabria e MIT risultano le amministrazioni più indietro (7-8% di interventi completati), sul versante opposto la PA di Trento è l’unica amministrazione ad aver completato tutte le azioni previste. Calabria e Sicilia non avevano interventi da realizzare entro agosto 2016.
Non si riscontrano rilevanti differenze nel livello di avanzamento dei PRA per linee di azione, mentre si evidenzia una migliore performance nell’avanzamento degli interventi collegati al FSE rispetto a quelli FESR o a quelli riguardanti entrambi i fondi. Tenendo conto di tutte le azioni completate, il tasso complessivo di avanzamento dei PRA è pari al 42% delle azioni previste, cioè 372 azioni completate su 892. Questo implica che nel complesso più della metà delle azioni totali sono da completare.
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