TTIP - Ue e USA a lavoro su accordo per commercio e investimenti
Riprendono i negoziati Ue-USA sul TTIP, l'accordo con cui Bruxelles intende aprire il mercato statunitense alle imprese Ue.
> Mercato unico: Pe, appello per Made In e sostegno a PMI e startup
> Commercio - Ue e Mercosur, al lavoro su accordo per apertura mercati
Al via il 13 round negoziale sul TTIP
Ha preso il via ieri a New York il tredicesimo round di trattative tra Unione europea e Stati Uniti sul TTIP, il partenariato transatlantico su commercio e investimenti in fase di negoziazione dal 2013, quando i governi dei Paesi Ue hanno conferito alla Commissione europea il relativo mandato.
Obiettivo di questo nuovo round di negoziati, fa sapere Bruxelles, è quello di raggiungere un livello sufficiente di maturità in tutti gli ambiti delle trattative, così da poter passare alla fase successiva del processo di approvazione del trattato. Gli Stati Uniti terranno uno "stakeholder forum" nel corso del quale i negoziatori di Ue e USA avranno uno scambio di opinioni con i rappresentanti delle categorie interessate dall'accordo, come le associazioni dei consumatori, i sindacati, i gruppi ambientalisti e le imprese. Il 29 aprile, giorno di chiusura del turno negoziale, vi sarà una conference call per discutere i risultati raggiunti.
> Commercio - consultazione pubblica su relazioni Ue-Turchia
TTIP: introduzione al partenariato
Attraverso il TTIP l'Ue intende favorire gli interessi di cittadini e imprese di tutte le dimensioni attraverso tre azioni:
- apertura del mercato statunitense alle imprese europee,
- riduzione degli oneri amministrativi per le imprese che esportano in USA,
- definizione di nuove norme per semplificare le attività di import-export e di investimento.
Nelle prospettive di Bruxelles, il partenariato transatlantico dovrebbe, dunque:
- creare nuovi posti di lavoro,
- stimolare la crescita interna,
- rilanciare il commercio mondiale,
- rafforzare l'influenza europea anche al di fuori dell'Unione.
Per rispondere alle preoccupazioni avanzate da cittadini e imprese rispetto all'accordo, la Commissione ha dichiarato il suo impegno a garantire che:
- i prodotti importati nell’Ue rispettino gli standard europei volti a proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini e l'ambiente e a promuovere lo sviluppo della società;
- i governi Ue mantengano il pieno diritto sull'adozione di norme o leggi per gestire i servizi pubblici autonomamente e per proteggere le persone e l’ambiente, anche attraverso il mantenimento del "principio di precauzione" (che permette di reagire rapidamente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana, animale o vegetale, o per la protezione dell'ambiente).
> Cina - le opzioni di Bruxelles sulla concessione del MES
TTIP: la struttura dell'accordo
Il TTIP è organizzato in tre parti e 24 capitoli.
Prima parte: Accesso al mercato
Finalità di questa parte dell'accordo, spiega la Commissione, è aiutare le imprese Ue di tutte le dimensioni e operanti in qualsiasi settore economico a ottenere un migliore accesso al mercato statunitense. Con il TTIP, continua Bruxelles, le imprese europee potrebbero:
- esportare di più negli USA e aggiudicarsi appalti pubblici,
- importare una maggiore quantità di beni o servizi di cui hanno bisogno per ottenere i propri prodotti finali,
- stabilire più facilmente se un prodotto è da considerarsi "Made in Europe" (o Made in USA),
- investire più facilmente oltreoceano.
Questa prima parte è suddivisa in 4 capitoli:
- scambi di merci e dazi doganali,
- servizi,
- appalti pubblici,
- norme di origine.
Seconda parte: cooperazione normativa
Obiettivo principale dell'Ue rispetto a questa parte dell'accordo è far sì che le autorità di regolamentazione europee ed americane collaborino più strettamente di quanto non facciano ora.
Per esportare verso gli Stati Uniti, spiegano dalla Commissione, le imprese Ue devono infatti adeguarsi agli standard statunitensi che spesso “garantiscono lo stesso livello di sicurezza o qualità, ma sono diverse in termini di dettagli tecnici e di procedure” per la verifica del rispetto dei requisiti previsti, con conseguenti oneri economici, “soprattutto per le imprese più piccole”.
La cooperazione normativa dovrebbe, in questo contesto, ridurre questi costi, “mantenendo nel contempo gli elevati livelli di protezione delle persone e dell’ambiente previsti dall'Ue”.
Questa parte è suddivisa in 12 capitoli.
Capitoli orizzontali:
- cooperazione normativa,
- barriere tecniche al commercio,
- sicurezza alimentare e salute degli animali e delle piante,
Industrie specifiche:
- sostanze chimiche,
- cosmetici,
- prodotti ingegneristici,
- TIC,
- dispositivi medici,
- pesticidi,
- farmaci,
- tessuti,
- veicoli.
Terza parte: norme
Obiettivo della Commissione Ue per questa terza parte dell'accordo è introdurre nuove norme per aiutare tutte le imprese Ue a:
- trarre il massimo vantaggio dal TTIP,
- accedere all’energia e alle materie prime di cui hanno bisogno,
- tutelare la proprietà intellettuale,
- investire con fiducia, avendo la certezza di poter contare su un alto livello di protezione in caso di problemi,
- risparmiare tempo e denaro nello svolgere le pratiche burocratiche in dogana.
Con questa parte, la Commissione intende garantire che l'accordo definisca le misure necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile e un commercio che tuteli i diritti dei lavoratori e l'ambiente. Bruxelles prevede inoltre un sistema formale (formato da organismi di rappresentanza delle imprese, sindacati, associazioni di consumatori, ong, etc) che permetta alla società civile di verificare il rispetto degli impegni presi.
E' infine previsto un meccanismo di risoluzione delle controversie tra i governi Ue e degli Stati Uniti riconosciuto da entrambe le parti.
Questa terza e ultima parte prevede 8 capitoli:
- sviluppo sostenibile,
- energia e materie prime,
- dogane e facilitazione scambi,
- piccole e medie imprese,
- protezione degli investimenti e risoluzione delle dispute investitore-Stato (investor–state dispute settlement, ISDS),
- risoluzione delle dispute tra Stati,
- politiche competitive,
- proprietà intellettuale e indicazione geografica.
Photo credit: Downing Street / Foter / CC BY-NC-ND