Energia – strategia Ue per riscaldamento e raffreddamento
Intelligenti, sostenibili ed efficienti. Così la Commissione europea immagina i sistemi di riscaldamento e di raffreddamento nell'ambito dell'Unione dell'energia.
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La Commissione europea ha presentato a febbraio un pacchetto in materia di sicurezza e sostenibilità energetica, fra i pilastri dell'Unione dell'energia, la strategia Ue per costruire un sistema energetico integrato a livello Ue che garantisca gli approvvigionamenti, insieme alla riduzione delle emissioni e alla competitività delle imprese.
Fra i quattro elementi che costituiscono il pacchetto rientrano le misure per il settore del riscaldamento e del raffreddamento. Si tratta della prima strategia Ue volta a migliorare tale settore, che intende ridurre costi ed emissioni legati all’energia impiegata per il riscaldamento e raffreddamento degli edifici, residenziali, del settore dei servizi e industriali.
Riscaldamento e raffreddamento: i numeri dell'Ue
Ad oggi, il 50% del consumo di energia annuale dell’Ue è imputabile proprio a questo settore, che costituisce il 13% del consumo di petrolio e ben il 59% del consumo di gas. Numeri legati all'“anzianità” degli edifici europei: la metà di essi, infatti, risulta dotato di caldaie antecedenti al 1992; inoltre il 22% delle caldaie a gas, il 34% degli impianti di riscaldamento elettrico, il 47% delle caldaie a gasolio e il 58% delle caldaie a carbone hanno superato la loro vita tecnica.
Queste cifre aiutano a farsi un'idea degli sprechi energetici europei: in base alle stime fornite dalla Commissione, il solo calore generato da processi industriali poi dissipato nell'atmosfera o in acqua potrebbe rispondere alle esigenze di riscaldamento dei settore residenziale e terziario dell'intera Ue.
Cosa prevede la strategia
L'obiettivo è evidente: mettere fine agli sprechi energetici, massimizzando l'efficienza e aumentando la quota di rinnovabili. Tre gli aggettivi scelti da Bruxelles per descrivere i sistemi di riscaldamento e raffreddamento che la strategia intende realizzare: intelligenti, sostenibili, efficienti.
Nello specifico, Palazzo Berlaymont mira a:
1) Semplificare la ristrutturazione degli edifici esistenti, attraverso:
- l'installazione di impianti di riscaldamento e raffreddamento moderni e materiali isolanti;
- la promozione di collaudati modelli di efficienza energetica per le scuole e gli ospedali;
- una maggiore affidabilità dei certificati energetici, che verrà riesaminata nel quadro della revisione della direttiva sul rendimento energetico degli edifici.
2) Aumentare la quota di energie rinnovabili. Ad oggi, il riscaldamento e il raffreddamento dipendono ancora in buona parte dai combustibili fossili, mentre l'energia rinnovabile incide solo per il 18% sul settore. Alla luce della complementarità di efficienza energetica e rinnovabili, Palazzo Berlaymont prenderà in esame soluzioni basate sull'impiego delle rinnovabili nelle future revisioni delle direttive sul rendimento energetico degli edifici e delle fonti di energia pulita.
3) Prevedere aiuti finanziari per lo sviluppo di tecnologie basate sulle rinnovabili, sfruttando le risorse provenienti dai fondi strutturali e dal programma Horizon 2020.
4) Riutilizzare il calore di scarto dell’industria, attraverso sistemi di teleriscaldamento o impianti in assetto di cogenerazione e sviluppo delle infrastrutture.
5) Coinvolgere i consumatori e l'industria. I primi dovrebbero essere in grado di prendere consapevolmente decisioni relative alla ristrutturazione degli edifici, alle possibili soluzioni per il riscaldamento e il raffreddamento basati sulle energie rinnovabili, e dovrebbero conoscere le opportunità per risparmiare energia utilizzando strumenti di misurazione avanzati. Quanto all'industria, il suo peso è ancor più determinante, dal momento che gran parte dell'energia utilizzata in questo settore è destinata al riscaldamento e al raffreddamento.