Commissione von der Leyen, CEP: più chiarezza sugli impegni per la competitività

Ursula von der Leyen - © Copyright: European UnionDalle AI Factories agli incentivi per le energie rinnovabili, passando per l'Unione dei risparmi e degli investimenti, il Centro per le politiche europee (Cep) chiede più concretezza nella definizione degli impegni in materia di competività e innovazione assunti dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nelle sue linee guida politiche per il mandato 2024-2029. Raccomandazioni che arrivano a ridosso del termine di fine mese fissato da von der Leyen per la designazione dei candidati al ruolo di commissari da parte dei 27, con l'Italia che, sul filo di lana, oggi formalizza la candidatura del ministro Raffaele Fitto in Consiglio dei Ministri.

I Commissari europei del von der Leyen bis

24 paesi su 27 - insieme all'Italia mancano all'appello solo Belgio e Bulgaria - hanno infatti già indicato i nomi dei candidati alla carica di commissario. Personalità politiche che in autunno saranno audite dalle commissioni del Parlamento europeo, prima del voto della plenaria sul mandato 2024-2029 della presidente e della sua squadra. Mandato del quale Ursula von der Leyen ha già presentato le linee guida politiche in occasione della sua rielezione, il 18 luglio scorso, mettendo al centro i temi della competitività dell'Europa e dell'innovazione sostenibile, ora sotto la lente del Centro per le politiche europee (Cep) nello studio “The Political Guidelines 2024-2029 of the European Commission von der Leyen II. Recommendations for Concrete EU Measures to Implement Them”.

“Definire con maggiore chiarezza le priorità degli obiettivi fissati nelle linee guida” della Commissione von der Leyen bis, spiega infatti Henning Vöpel, membro del Comitato esecutivo del Cep, è fondamentale per “compiere progressi rapidi e concreti” e “creare nuovamente un maggiore dinamismo economico”. “Altrimenti - avverte Vöpel - l'Europa non sarà in grado di affrontare le sfide globali”.

Le raccomandazioni del Cep per la Commissione von der Leyen II

Le sollecitazioni del Centro per le politiche europee sono pensate come imput in vista della redazione delle lettere di missione che la presidente della Commissione europea dovrà redigere e inviare ai nuovi commissari in autunno per delineare il quadro delle principali priorità che ciascuno dovrà perseguire in relazione alle rispettive aree di responsabilità. I richiami del CEP vertono anzitutto sui temi della competitività dell'Europa e della promozione dell'innovazione, insistendo ad esempio sulla necessità di eliminare le incertezze legali esistenti, di ridurre gli oneri burocratici che gravano sulle imprese e di creare condizioni più favorevoli per l'innovazione.

“A livello concettuale, l'obiettivo è sviluppare un approccio normativo che sia semplice, comprensibile e trasformativo. I conflitti di obiettivi legati alla trasformazione devono essere risolti in modo più intelligente rispetto al passato. La regolamentazione molto dettagliata e burocratica soffoca il dinamismo e l'innovazione”, afferma Vöpel. La raccomandazione del Cep è quindi di prevedere un vero e proprio programma per trasformare l'ambiente normativo dell'UE, attualmente complesso, non trasparente e spesso segnato da duplicazioni e sovrapposizioni di regole, in un quadro giuridico semplice, comprensibile, prevedibile e coerente, che assicuri la certezza del diritto e faciliti l'applicazione delle norme UE, soprattutto per quanto riguarda gli obblighi che le imprese sono tenute a rispettare e le esenzioni previste per le PMI.

Tra le richieste principali vi sono poi la promozione dell'ulteriore sviluppo del mercato unico digitale, con sforzi più incisivi per sostenere le capacità di produzione europee di tecnologie chiave a impatto zero sul clima come batterie e pannelli solari. Il sostegno, che finora si è concentrato sulla riduzione delle barriere amministrative, dovrebbe ora passare ad esercitare, secondo il Cep, un vero effetto di incentivo economico per ridurre i rischi di vendita per le tecnologie verdi europee e per accelerare la scalabilità della produzione. Solo così, continua il report, si potrà sostenere la competitività dei produttori europei sui mercati globali e controbilanciare gli elevati sussidi diretti e indiretti di cui beneficiano i produttori di paesi terzi come la Cina.

Parallelamente per il Cep servono più incentivi per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e per sostenere gli investimenti in infrastrutture di stoccaggio e di rete, con l'obiettivo di estromettere dal mercato l'energia fossile sempre più costosa. Inoltre, la politica di finanziamento della Commissione dovrebbe perseguire il modello di un'infrastruttura di rete integrata a livello europeo orientata alla futura distribuzione spaziale della domanda e dell'offerta di energia. Il Centro raccomanda quindi di aumentare il sostegno finanziario per i progetti di interconnessione elettrica transfrontaliera, di sostenere maggiormente lo sviluppo di infrastrutture portuali per l'idrogeno importato via nave, per poter partecipare ai mercati intercontinentali dell'idrogeno che emergeranno nel medio termine, e di garantire che, quando si sviluppa un'infrastruttura di trasporto dell'idrogeno in Europa, vengano rispettati i requisiti stabiliti dalla riforma del mercato interno del gas.

Per accelerare l'obiettivo di creare mercati per le materie prime secondarie, invece, la Commissione dovrebbe introdurre, secondo il Cep, un sistema di premi che compensi le aziende di riciclaggio per i costi fissi unitari inizialmente elevati degli investimenti in tecnologie. Seguendo il modello della Banca europea dell'idrogeno, il sistema dovrebbe essere progettato sotto forma di gare d'appalto competitive per limitare i costi e promuovere la selezione dei migliori progetti di riciclaggio sostenibili.

Quanto all'obiettivo dichiarato da von der Leyen di garantire l’accesso a una nuova capacità di supercalcolo su misura per le start-up e l’industria dell’intelligenza artificiale attraverso l’iniziativa AI Factories, il Cep ritiene che la Commissione dovrebbe basarsi su iniziative europee esistenti come la “European High Performance Computing Joint Undertaking” (EuroHPC), che comprende attualmente otto supercomputer, sei dei quali sono in linea di principio progettati anche per applicazioni di intelligenza artificiale.

Il radar del Cep punta poi sulla necessità di modernizzare la politica di concorrenza dell'UE, sul ruolo degli accordi commerciali per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento e aprire nuovi mercati di vendita per le imprese europee e naturalmente sul progetto dell'European Savings and Investment Union, un'Unione dei risparmi e degli investimenti che passa anzitutto, secondo il Centro, per la riduzione delle barriere agli investimenti al dettaglio, per un quadro armonizzato per i prodotti di risparmio e per maggiori sforzi nell'educazione finanziaria dei cittadini europei.

Per approfondire: Clean Industrial Deal e Fondo europeo Competitività: le priorità del von der Leyen bis

Leggi lo studio The Political Guidelines 2024-2029 of the European Commission “von der Leyen II” Recommendations for Concrete EU Measures to Implement Them