Osservatorio Cerved - startup e newco in aumento
Dopo 3 anni di calo, nel 2014 è tornato a crescere il numero di nuove imprese avviate in Italia: 275mila, il 2,3% in più rispetto al 2013. Cresce anche il numero di startup innovative: oltre 3mila quelle iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, di cui 1.256 solo 2014. E' quanto emerge da uno studio realizzato dall'Osservatorio Cerved.
Startup
I dati relativi alle startup innovative, forniti dall'Osservatorio Cerved in collaborazione con Italia Startup, ribadiscono quanto riportato da Infocamere nel report strutturale, relativo al quarto trimestre del 2014 e mostrano una crescita del numero di startup innovative nel tessuto economico italiano: oltre 3mila quelle iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese a fine 2014. Di queste, 1.256 sono nate nel solo 2014, in aumento del 36% rispetto al 2013.
Andamento confermato anche dal report strutturale curato da Infocamere e relativo al primo trimestre del 2015, che mostra 3.711 startup iscritte, in aumento del 16,7% rispetto ai dati di fine dicembre.
In aumento il ricorso alle Srl semplificate
Per legge, le startup innovative sono società di capitale: gli startupper hanno scelto nella maggior parte dei casi la forma della società a responsabilità limitata (83,8%), con un crescente ricorso alle nuove forme di Srl semplificate, regime agevolato introdotto nel 2012 e rivolto agli under 35, che permette di costituire una società a responsabilità limitata versando un capitale sociale che può andare da un minimo di 1 euro a un massimo di 10mila euro (il 12,3% del totale, il 22,3% tra quelle nate nel 2014). Più marginale invece il peso delle forme cooperative (2,2%) e delle società per azioni (1,8%).
Terziario in testa
Oltre l’80% delle startup innovative (più di 2mila) opera nel terziario, con una presenza diffusa soprattutto nella produzione di software e nella consulenza informatica (975), nella ricerca scientifica (478), nelle attività di supporto ai servizi di informazione, come ad esempio i portali web (313), e negli studi di architettura e ingegneria (201). Va segnalato comunque un buon numero di imprese innovative anche nei settori industriali (516), soprattutto nella fabbricazione di computer (128) e nella meccanica (108).
La distribuzione territoriale
Dal punto di vista geografico, le startup innovative si concentrano soprattutto in Lombardia (714, il 22% del totale), Emilia Romagna (373, 11,5%) e Lazio (310, 9,5%). Tuttavia, se si mettono a confronto i dati territoriali relativi all’incidenza delle startup innovative rispetto alle newco, le imprese non riconducibili ad attività preesistenti (iscritte alla Camera di commercio a seguito di fusioni o scissioni), lo studio rivela una forte eterogeneità regionale: ogni 100 società di capitale, in Trentino nascono 4,4 startup innovative, contro una percentuale pari allo 0,7% nel Lazio. In particolare, Trento è la provincia a più alto tasso di innovazione (6,6%), seguita da Trieste (6,4%), Ancona, Ravenna e Ferrara (4,1%). A ben guardare, si tratta territori in cui sono presenti poli universitari, incubatori o progetti mirati allo sviluppo dell’innovazione.
Molti i giovani, ancora poche le startup femminili
Giovani e 'inesperti', soprattutto uomini: questo il ritratto dello startupper italiano fornito dall'Osservatorio. L’analisi sulle caratteristiche di chi ha fondato una startup innovativa evidenzia, infatti, differenze con gli imprenditori ‘non innovativi’: gli startupper sono mediamente più giovani, senza precedenti cariche in altre imprese. Chi fonda una startup innovativa è tipicamente più giovane di chi ha costituito una newco: nell’ultimo anno oltre un terzo degli startupper ha meno di 35 anni (il 28% tra gli imprenditori); è però minore la presenza di under 25 tra gli startupper, probabilmente per la maggiore presenza di laureati tra coloro che fondano una startup innovativa rispetto a chi avvia una società di capitale.
Benchè in crescita tra 2013 e 2014, è minore la presenza femminile (18,4% contro 27,3%). Quanto alla presenza di stranieri, le statistiche indicano che il nostro sistema ha una capacità limitata di attrarre imprenditori con idee innovative dall’estero: sono infatti solo 46 gli startupper nati all’estero nel 2014, il 3,7% dei fondatori.
Newco
Il resto dello studio è interamente dedicato alle nuove imprese. Anche in questo caso, i dati forniti da Cerved mostrano un aumento: 275mila le newco create nel 2014, il 2,3% in più rispetto all'anno precedente.
La ripresa della natalità non ha interrotto un fenomeno in atto da circa un decennio, caratterizzato dalla preferenza sempre più frequente da parte degli imprenditori per forme giuridiche più sofisticate come le società di capitali, che offrono un’autonomia patrimoniale perfetta ma vincolano l’impresa al rispetto di maggiori obblighi, come quello del deposito di bilancio, si legge nel rapporto. I dati indicano infatti che nel 2014 sono nate 168mila newco nella forma di imprese individuali (-2,2% rispetto al 2013), 25mila nella forma di società di persone (-4,9% rispetto al 2013) e 83mila come società di capitali (+15,8% rispetto all'anno precedente).
Il 30% delle nuove imprese sono quindi società di capitale, una percentuale ben superiore rispetto al 21% di 10 anni fa, un’impennata attribuibile al successo delle Srl semplificate: nel 2014 ne sono nate 28mila, in forte aumento rispetto all’anno precedente (il 12,3% del totale, il 22,3% tra quelle nate nel 2014). La possibilità di iscrivere una società con un capitale minimo di 1 euro, oltre a sancire il successo delle Srl semplificate, ha determinato una riduzione della scala potenziale delle società di capitale: nel 2014 sono 54mila le neo imprese con meno di 5mila euro di capitale sociale versato, due terzi delle newco (la percentuale era sotto al 20% tra le nate nel 2004); il 29% (26mila aziende circa) ha versato un capitale compreso tra 5 e 50 mila euro e le restanti 3 mila un capitale oltre i 50 mila euro.
Benchè a livelli ancora lontani rispetto ai picchi pre-crisi, nel 2014 il numero di newco risulta in aumento in tutta la penisola, con tassi di crescita maggiori nel Nord Ovest (2,9%) e nel Mezzogiorno (2,8%), rispetto a quanto osservato nel Centro (+1,8%) e nel Nord Est (+0,9%). Dal punto di vista settoriale, aumentano le nuove imprese attive nel terziario, nell’industria e nell’edilizia. In calo, invece, le nuove attività nel campo delle utility (-14,3%) e nell’agricoltura (-1,4%).
Benché il ritratto dell'imprenditore che avvia una newco sia diverso rispetto a quello dello startupper, le statistiche indicano che nel 2014 è comunque cresciuto il numero di imprenditori alla prima esperienza, coloro che hanno avviato un’attività senza aver precedentemente ricoperto cariche come titolari, soci o amministratori in altre imprese: sono 171mila, in aumento di circa mille unità rispetto all’anno precedente.
Un contributo crescente alla nuova imprenditoria proviene dagli stranieri, che hanno fondato più di un quarto delle nuove imprese avviate nel 2014, con punte del 32% tra le nuove imprese individuali. Diminuiscono le donne imprenditrici che avviano una ditta individuale, mentre aumentano quelle che fondano una società di persone o una società di capitali, arrivando a toccare il 42% tra i nuovi imprenditori.
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