PMI: l'anno zero del settore delle costruzioni
VILNIUS - Un vero e proprio manifesto, in vista delle prossime elezioni europee. Intervistato al summit delle PMI che si è svolto il 25 e il 26 novembre 2013, Riccardo Viaggi, segretario generale dell'European Builders Confederation spiega a Fasi.biz quali sono i punti chiave per rilanciare il settore.
Il documento, tradotto in quattro lingue, verrà presentato ufficilamente al Parlamento europeo, il 3 dicembre, alla presenza di Othmar Karas, eurodeputato austriaco e presidente dell'SME intergroup, che rappresenta gli interessi delle PMI. A pochi mesi dalla prossima tornata elettorale, i gruppi politici si stanno dimostrando particolarmente sensibili alle istanze delle associazioni di categoria.
Spiega Viaggi: "In quell'occasione presenteremo i sei assi che, a nostro avviso, possono contribuire alla creazione di un ambiente SME-friendly. Il primo obiettivo è creare condizioni economiche e fiscali che consentano la messa in moto di una crescita sostenibile. Mai più "bolle" che crescono e si sgonfiano con una crisi. Si parli finalmente di investimenti procrescita e si superi l'austerità. Tra i costruttori in generale non vi è l'unanimità su questi temi. La parte tedesca e quella austriaca fanno fatica a mettere in discussione i principi dell'austerità. La Francia e l'Italia hanno espresso la loro volontà di scorporare alcuni investimenti produttivi dai criteri del patto di stabilità e noi, come EBC, appoggiamo questa linea. La nostra confederazione non comprende membri tedeschi, ma ciò non significa che rappresentiamo solo il Sud Europa. Al nostro interno, per esempio, ci sono anche inglesi, belgi, francesi e olandesi, che la pensano come noi. Riteniamo che a una crisi come questa non si possa rispondere solo con l'austerità.
Sostenere interventi per l'efficienza energetica di case e appartamenti privati attraverso la finanza pubblica, ad esempio, può essere uno strumento per promuovere la crescita e creare posti di lavoro. Chiediamo, poi, un quadro fiscale vantaggioso, riducendo l'IVA sugli interventi di ristrutturazione edile e di efficientamento energetico, come già avviene in Italia, ma non in Germania e in Danimarca (in questo Paese, per esempio, l'evasione dell'IVA è molto elevata). In questo modo, inoltre, si può combattere il lavoro nero".
Prosegue il segretario generale dell'EBC: "Chiediamo, inoltre, una riduzione del peso burocratico. Nondimeno, è necessario uno sforzo per creare degli standard più favoreroli alle PMI, che finora sono state penalizzate a favore delle grandi imprese".
Conclude Viaggi: "Tra i nostri obiettivi c'è la lotta al dumping sociale nel mercato interno, che rischia di azzoppare i sistemi sociali di alcuni paesi europei. Con la crisi la situazione, purtroppo, si è esacerbata. La protezione sociale in Francia e in Italia è diversa da quella di altri Paesi membri dell'est Europa di più recente ingresso nell'Ue. Evadere questa tassazione necessaria alla protezione sociale degli operai mette pressione sui sistemi sociali già rodati. Tra i settori più colpiti c'è soprattutto quello delle costruzioni. Il mercato interno non può diventare solo una fonte di problemi: la direttiva europea inquadra il distacco temporaneo di lavoratori dipendenti, non il distacco permanente di personale autonomo. In questo settore, purtroppo, assistiamo troppo spesso alle frodi e a casi di falso lavoro autonomo".
I sei assi per il rilancio delle PMI del settore delle costruzioni
- Elaborare un quadro fiscale e finanziario favorevole,
- Applicare lo “Small Business Act” e il principio “Pensare anzitutto in piccolo”,
- Sviluppare lo spirito imprenditoriale nell’istruzione e nella formazione professionale,
- Armonizzare le libertà del Mercato interno con la necessità di concorrenza leale,
- Trasformare le sfide ambientali in opportunità,
- Rendere la standardizzazione accessibile e adeguata alle PMI.