Telefonia mobile: al via l'asta per aggiudicarsi le frequenze 4G
Lo scorso 30 agosto si è aperta l’asta per aggiudicarsi i 24 lotti di frequenza 4G riservati agli operatori della telefonia mobile, il cui bando era stato reso pubblico il 27 giugno dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Con il termine 4G (acronimo di Fourth Generation) si indicano le tecnologie e gli standard di quarta generazione.
L’asta ha preso il via con l’apertura delle buste delle prime offerte, presso il Dipartimento delle Comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico: un totale di 2,3 miliardi di euro, che potrebbe aumentare nella fase dei rilanci che si sta tenendo in giornata.
Le frequenze in questione sono divenute disponibili con il passaggio di molti canali televisivi al digitale terrestre, in banda 800, 1800, 2000 e 2600, e risultano essere molto preziose, in particolare quella 800 finora utilizzata esclusivamente dalla televisione, per la trasmissione dati tra cellulari.
A fronteggiarsi sono le maggiori società di telefonia mobile nazionali, quali Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g, che con le loro offerte hanno fatto sì che il limite minimo di 2,4 miliardi di euro imposto dalla Legge di stabilità sia già stato quasi raggiunto, nonostante non siano pervenute offerte per tutti i pacchetti.
H3g e Vodafone hanno presentato un’offerta per la banda da 800 MHz, mentre Wind e Tim hanno fatto offerte per due lotti a 800 MHz, il che determina un rilancio scontato da parte delle prime due società, in quanto per una trasmissione ottimale sono necessari due lotti per ogni operatore. Per la banda a 1800 per ora c’è solo un’offerta di Telecom, per la 2000 nessuna offerta e per la 2600 proposte di tutti, ad eccezione di Vodafone.
I rilanci di oggi, iniziati alle 15, dovranno essere pari ad almeno il 3% in più dell’ultima offerta ricevuta per lo specifico lotto. Il servizio erogato tramite l’utilizzo di tali bande di frequenza potrà raggiungere anche i Comuni più piccoli, con popolazione fino a 3.500 abitanti, anche se i tempi per il passaggio e l’effettivo utilizzo delle bande sono ancora ignoti.
Saranno le frequenze delle emittenti locali ad essere battute all’asta, e ciò ha portato ad una serie di proteste in quanto il risarcimento di 240 milioni di euro promesso dal ministero è stato considerato insufficiente.
Inoltre, accanto alla "battaglia" in corso per aggiudicarsi le bande 4G, a inizio settembre si terrà il cosiddetto "beauty contest" con lo scopo di assegnare gratuitamente sei lotti per trasmissioni digitali terrestri. Lo Stato non otterrà ricavi dall'operazione, rinunciando ad almeno 1-1,2 miliardi di euro: una mossa che non è piaciuta all’opposizione, la quale ha presentato un emendamento in merito.