Formazione, nuove accademie per trovare lavoro nelle industrie green

Foto di Tung Lam da PixabayFormarsi per lavorare nell'eolico offshore e nel solare. Leggere alla voce green jobs: si sta delineando sempre di più una rete di accademie di alta formazione per poi essere impiegati direttamente nel settore di studio. Un percorso verticale, quindi, in catene produttive dalle grandi potenzialità occupazionali, considerando che nei prossimi anni tra 35 e il 40 per cento dei lavori potranno essere interessati dalla transizione green. Sviluppare competenze in questo campo è prioritario in tutta Europa e da Bruxelles arrivano le principali occasioni di formazione. 

Le accademie industriali per le competenze green nate grazie al Green Deal Industrial Plan

Partiamo dallo scenario europeo. Ultima arrivata, nel panorama delle accademie di formazione per lavori green, è quella dedicata al solare fotovoltaico. Il soggetto  formatore, incaricato dalla Commissione europea, è l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), che ha lanciato l'Accademia solare europea per qualificare i lavoratori dell'intera catena di valore del solare fotovoltaico. La European Solar Academy sarà gestita dall'EIT InnoEnergy Skills Institute, che svilupperà servizi di formazione su misura per riqualificare e aggiornare 65mila lavoratori dell'intera catena di valore del solare fotovoltaico (PV) in Europa entro i prossimi due anni.

L'obiettivo europeo è di installare entro il 2030 quasi 600 GW di pannelli solari fotovoltaici e di rispondere al 40% della domanda dell'UE di tecnologie a zero emissioni, con prodotti fabbricati in Europa, quindi «è urgente e necessario  - dice EIT - formare un numero sempre maggiore di lavoratori qualificati».

Green jobs nelle rinnovabili

Nei prossimi anni si stima che per l'installazione di impianti rinnovabili serviranno fino a 400.000 lavoratori formati in più entro il 2030, e per raggiungere l'obiettivo di produrre 30 GW di energia solare a livello nazionale, saranno necessari altri 50.000 lavoratori formati nella produzione. Le carenze di competenze specifiche individuate includono ingegneri di processo, tecnici e operatori per la produzione di celle, moduli e lingotti.

L'Accademia affronterà queste carenze di competenze, in particolare considerando le esigenze del crescente numero di PMI del settore solare. Lavorando in stretta collaborazione con l'industria, sarà costruita una solida biblioteca di oltre 40 corsi con certificazioni riconosciute dall'industria in tutta la catena. Inoltre saranno certificati oltre 80 formatori.

Off shore in prima linea

L'altra novità riguarda Aero, l'Associazione delle energie rinnovabili offshore, che ha dato vita all'"Accademia delle Energie del Mare”, un percorso formativo post laurea e diploma. Il progetto prevede, per ora, l'adesione di 5 aziende tra le fondatrici di AERO, BlueFloat, Gruppo Hope, MSC Sicilia, Renantis, la Saipem, e la Techfem, che ha successivamente aderito all’associazione.

Ogni azienda assumerà uno o più giovani talenti ai quali verrà offerta una formazione specialistica di 240 ore (220 di formazione tecnica, di cui 120 con le imprese partner, e 20 di formazione trasversale, soft skills) su tematiche attinenti alle rinnovabili offshore, al fine di acquisire le competenze lavorative e le abilità interpersonali necessarie per operare all’interno di un team aziendale.

Gli obiettivi comunitari di produzione energetica associati alle energie rinnovabili offshore sono: almeno 60 GW entro il 2030 e 340 GW entro il 2050. L'Italia è molto indietro: siamo fermi a 0,03 GW di capacità installata.

«Per un vero sviluppo delle rinnovabili dal mare - sostiene il presidente di Aero Fulvio Mamone Capria - abbiamo la necessità di far crescere nuove professionalità e attrarre talenti, in considerazione dell’importante contributo tecnologico e infrastrutturale che il comparto offrirà a tutto il Mediterraneo per contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione dell’Italia e dell’Europa».