Gare: in arrivo lo spazio dati europeo sugli appalti pubblici
Finanziato dal programma Digital europe, il progetto Public Procurement Data Space (PPDS) permetterà di raccogliere e analizzare con tecnologie all'avanguardia, anche basate sull'Intelligenza artificiale, i dati relativi alle gare d'appalto. Uno strumento utile per orientare le scelte dei policy maker e per facilitare l'accesso delle PMI agli appalti.
Cosa prevede il progetto preliminare del nuovo Codice Appalti?
Insieme alla comunicazione sui 30 anni del mercato unico, la Commissione europea ha presentato il suo piano per costruire uno spazio dati europeo in cui raccogliere tutte le informazioni sugli appalti pubblici, dalla preparazione delle gare d'appalto, ai bandi, fino agli esiti.
Secondo la Commissione, mettere insieme e analizzare i dati sugli appalti attualmente diffusi in diversi formati e a diversi livelli, europeo e nazionale, consentirà una spesa pubblica più mirata e trasparente, migliorerà le strategie di investimento e di appalto degli stakeholder e faciliterà l'accesso alle gare per le imprese, in particolare per le PMI, stimolando processi decisionali data-driven da parte delle autorità competenti e un maggior livello di trasparenza.
A cosa serve il Public Procurement Data Space
Ogni anno, nell'UE, oltre 250 mila autorità pubbliche spendono circa 2 mila miliardi di euro (circa il 13,6% del PIL) per l'acquisto di servizi, lavori e forniture nei settori più diversi, dalla sanità all'energia, dai trasporti all'istruzione.
Secondo Bruxelles, “operando le giuste scelte in materia di acquisti, il settore pubblico può stimolare l'occupazione, la crescita e gli investimenti in Europa e creare un'economia più innovativa, competitiva, efficiente dal punto di vista energetico e socialmente inclusiva” in linea con gli obiettivi UE in materia di duplice transizione green e digitale e autonomia strategica. Essenziale è però avere processi decisionali data-driven, raccogliendo e analizzando dati in materia di public procurement che, al momento, sono disponibili e consultabili in un unico luogo solo in misura pari al 20% di tutte le gare d'appalto indette dagli acquirenti pubblici.
Con il PPDS, lo spazio di dati sugli appalti pubblici, la Commissione intende:
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creare una piattaforma a livello dell'UE per accedere per la prima volta ai dati sugli appalti pubblici sparsi finora a livello dell'UE, nazionale e regionale
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migliorare la qualità, la disponibilità e la completezza dei dati, grazie alla stretta collaborazione tra la Commissione e gli Stati membri e all'introduzione dei nuovi formulari elettronici (eForms)
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analizzare i dati attraverso tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale (IA), ad esempio sotto forma di apprendimento automatico (ML) e elaborazione del linguaggio naturale (NLP).
Le informazioni ottenute dal Public Procurement Data Space renderanno molto più facile per gli acquirenti pubblici:
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unirsi e acquistare grandi quantitativi per ottenere prezzi migliori e una qualità superiore;
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generare un maggior numero di offerte per ogni gara d'appalto, rendendo le gare più interessanti per gli offerenti, soprattutto per le PMI e le start-up;
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combattere la collusione e la corruzione, così come altri reati, individuando modelli sospetti;
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confrontarsi in modo più accurato con i loro omologhi e scambiare conoscenze, ad esempio con l'obiettivo di acquistare prodotti e servizi più ecologici, sociali e innovativi
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automatizzare le mansioni, con notevoli risparmi operativi.
Inoltre lo spazio di dati sugli appalti pubblici ridurrà le formalità burocratiche per gli acquirenti pubblici e per gli Stati membri nell'adempimento dei vari obblighi di comunicazione, rendendo ad esempio molto più semplice:
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riferire sulla conformità rispetto a politiche chiave come gli appalti verdi, sociali e innovativi (ad esempio la conformità con gli obiettivi stabiliti nella direttiva sui veicoli puliti per l'acquisto di veicoli puliti);
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dimostrare le prestazioni nell'ambito dei Piani nazionali del dispositivo per la ripresa e la resilienza e monitorare l'uso di altri fondi UE in tempo reale;
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tenere traccia dell'identità di appaltatori e subappaltatori, compresi i loro titolari effettivi, al fine di proteggere l'integrità delle procedure di appalto pubblico, come ad esempio imposto dal regolamento relativo al dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Infine, grazie all'iniziativa, le imprese, e in particolare le PMI, avranno a disposizione un portale di facile utilizzo che consentirà loro di accedere a un numero molto maggiore di gare a procedura aperta con una migliore qualità dei dati, così da individuare in tempo e con facilità le gare potenzialmente rilevanti e di utilizzare gli strumenti di analisi per pianificare in anticipo e concentrare le risorse su quelle più promettenti.
Fondi europei Digital Europe per la nuova piattaforma UE
A livello finanziario il progetto è sostenuto dal programma Europa Digitale, con 4 milioni già concessi per il biennio 2021/2022, altri 3 milioni preventivati per il 2023 e il 2024 e un fabbisogno di circa 500mila euro all'anno per i costi operativi del sistema a livello dell'UE.
Gli Stati membri dovranno invece sostenere i costi per la digitalizzazione dei loro sistemi di appalto pubblico e per il collegamento delle loro fonti di dati allo spazio europeo, anche sfruttando il supporto finanziario e tecnico nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), dello Strumento di sostegno tecnico e dei fondi strutturali europei.
La roadmap del PPDS
La comunicazione della Commissione prevede un'attuazione progressiva del Public Procurement Data Space. Il piano, contenuto nella comunicazione pubblicata il 16 marzo nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, prevede di rendere disponibili l'architettura di base, l'insieme degli strumenti di analisi e i dati sugli appalti pubblicati a livello dell'UE entro la metà del 2023, mentre entro la fine del 2024 si punta a a collegare tutti i portali di pubblicazione nazionali partecipanti, a integrare tutti i dati storici pubblicati a livello dell'UE e ad ampliare il toolkit di analisi.
A partire dal 2025, infine, il sistema potrebbe stabilire collegamenti con altre fonti di dati esterne disponibili a livello dell'UE e degli Stati membri (ad esempio, i registri dei titolari effettivi, i registri delle imprese, i sistemi di fatturazione elettronica ecc.) per poter generare ulteriori conoscenze.
Le esigenze degli Stati membri e degli altri utenti saranno discusse in seminari dedicati e prese in considerazione durante tutta la fase di attuazione, anche modificando le tre fasi di sviluppo del progetto individuate dalla Commissione, e la stessa estensione dello spazio di dati sugli appalti pubblici sarà discussa e decisa in collaborazione con gli Stati membri partecipanti.
Consulta la comunicazione su Public Procurement Data Space (PPDS)