Ue-Canada - CETA, parte procedura di ratifica PE
La Commissione INTA ha avuto il suo primo scambio di opinioni sul CETA dal momento dell'adozione della bozza di accordo da parte di Bruxelles
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Si è tenuto ieri a Strasburgo il primo dibattito della Commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo sul trattato di libero scambio tra Unione europea e Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreement, CETA) da quando la Commissione europea, lo scorso 5 luglio, ha adottato la bozza di proposta per la firma e la conclusione del primo accordo commerciale che Bruxelles stringe con un'altra grande economia dell'OCSE e che dalle fila delle istituzioni europee viene considerato il più ambizioso mai realizzato.
Il dibattito, dunque, dà ufficialmente il via alla procedura di ratifica del trattato da parte del Parlamento europeo.
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Il dibattito: punti di forza e preoccupazioni
Durante lo scambio di opinioni l'eurodeputato lettone Artis Pabriks (Ppe), relatore del dossier, ha ricordato alcuni dei maggiori vantaggi del CETA. Una volta che l'Unione avrà concluso questo "ambizioso e moderno accordo commerciale", gli europei saranno subito in grado di "risparmiare fino a 12 miliardi di euro". L'Ue, ha aggiunto l'europarlamentare, è il secondo partner commerciale al mondo del Canada e, una volta che l'intesa sarà siglata, ratificata e entrata in vigore, "come europei, avremo possibilità di commerciare con i canadesi, sul suolo canadese, ancor migliori dei loro vicini di casa, gli Stati Uniti".
Dal primo giorno, ha aggiunto Pabriks, "il CETA eliminerà quasi tutti i dazi doganali, per un valore di 400 milioni di euro, sui prodotti originari dell'Ue", e al contempo garantirà alcune restrizioni per l'accesso libero mercato di prodotti agricoli considerati di natura sensibile dall'una o dall'altra parte, sui quali saranno applicati "regimi di quote" o esclusioni dal mercato. Si tratta, ha continuato il relatore, di "un compromesso tra due buoni partner che è positivo per entrambe le parti". Inoltre, ha poi concluso, l'accordo renderà la "risoluzione delle controversie relative sugli investimenti", la cosiddetta ISDS (Investor-state dispute settlemen) più equa e trasparente.
Sulla questione dell'ISDS è intervenuto nel corso del dibattito l'eurodeputato italiano Fabio Massimo Castaldo (M5S, Efdd), il quale ha proposto l'esclusione dall'applicazione provvisoria dell'accordo proprio del capitolo sugli investimenti, oltre che quella del capitolo 13, in materia di servizi finanziari, "come suggerito già da alcuni Stati membri".
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Contesto: CETA in breve e procedura di approvazione
Il CETA, lo ricordiamo, è l'accordo economico e commerciale recentemente negoziato da Unione europea e Canada al fine di agevolare gli scambi e gli investimenti tra le due aree coinvolte, tramite:
- l'eliminazione dei dazi doganali,
- l'apertura del mercato degli appalti pubblici,
- la semplificazione degli scambi di servizi,
- la promozione della cooperazione in campo normativo,
- la tutela delle innovazioni e dei prodotti agricoli con un'origine geografica specifica,
- l'incentivazione e la protezione degli investimenti,
- la salvaguardia della democrazia e delle norme di protezione dei consumatori e dell’ambiente.
Il testo dell'accordo è stato concordato da negoziatori dell'Ue e del Canada e reso pubblico sul sito della DG Commercio della Commissione europea.
Come accennato, lo scorso 5 luglio la Commissione europea ha formalmente presentato al Consiglio Ue una proposta per la conclusione del CETA, puntando a raggiungere la firma durante il prossimo vertice Ue-Canada di ottobre.
Pur ritenendo l'intesa “legalmente di esclusiva competenza dell'Ue”, in quella occasione Bruxelles ha comunque deciso di proporre il CETA come accordo "misto”. L'intesa avrà quindi bisogno dell'approvazione dei parlamenti nazionali di tutti i Paesi Ue per l'entrata in vigore definitiva.
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Photocredit: CETA © European Union (2016)