La comunicazione della Commissione UE con le linee guida per l' acquacoltura
La Commissione europea presenta una comunicazione contenente le linee guida strategiche per promuovere il settore dell'acquacoltura. Linee guida che partono dall'analisi di un problema: da un lato si è creato un gap tra il crescente consumo di prodotti ittici e produzione; dall'altro, l'acquacoltura europea non cresce abbastanza velocemente da colmare questo divario. E che chiamano in causa gli stati membri.
La proposta di Bruxelles chiama in causa i singoli stati: ogni paese dell'Ue dovrebbe cioè mettere a punto un piano dell'acquacoltura, in base al quale saranno proposte le risorse per il settore. E questi programmi devono contenere alcuni aspetti chiave:
- in primo luogo, le licenze: gli imprenditori si trovano a dover attendere fino a 3 anni per ottenere una licenza di produzione. Per migliorare la competitività del settore, è necessario eliminare gli eccessivi passaggi burocratici, pur mantenendo l'attuale "stato dell'arte" in termini di norme Ue per la tutela dell'ambiente e dei consumatori;
- secondo punto preso in considerazione dalla Commissione riguarda gli spazi: a marzo l'Esecutivo comunitario ha presentato una direttiva sulla pianificazione territoriale e la gestione integrata delle zone costiere, che permetterebbe di prendere in considerazione gli impatti positivi e negativi delle diverse attività, dal turismo all'acquacoltura;
- diversificazione, produzione di nuove specie, miglior coordinazione all'interno del settore;
- infine, perché l'acquacoltura sia più competitiva sul mercato internazionale, Bruxelles propone di puntare su quelli che sono i punti forti del settore, come la qualità del prodotto europeo e l'informazione al consumatore.