Siderurgia: Commissione Ue e stakeholder lavorano a piano d'azione

Acciaio - foto di gregor_yCirca 360mila addetti in tutta Europa e un fatturato di 170 miliardi di euro. Sono i numeri dell’industria siderurgica europea, un comparto strategico per l'economia dell'Unione, da circa un decennio alle prese con una concorrenza sempre più serrata da parte dei paesi emergenti, BRIC in testa. La Commissione europea ha iniziato a studiare una strategia per rilanciare il settore e in vista della presentazione di un piano d'azione, atteso per giugno, ha convocato una conferenza di alto livello a Bruxelles con rappresentanti delle istituzioni, dell'industria e dei sindacati dei tredici paesi Ue impegnati nel comparto.

Le raccomandazioni uscite dall'incontro del gruppo di alto livello - presieduto dai commissari europei all'Industria e all'Occupazione Antonio Tajani e Laszlo Andor - si sviluppano in una serie di azioni, che riguardano 8 tematiche prioritarie.

Politica commerciale e concorrenza internazionale

Il primo obiettivo da perseguire riguarda la realizzazione dell’agenda di liberalizzazione negoziando accordi di libero scambio volti a:

  • eliminare o ridurre sostanzialmente le barriere tariffarie e non ai mercati dei paesi terzi,
  • garantire un accesso sostenibile alle materie prime per l’industria dell’Ue,
  • migliorare la promozione delle norme internazionali per i prodotti di acciaio.

Secondo gli esperti, inoltre, è anche necessario sottoporre gli accordi commerciali, prima della firma definitiva, a un'analisi completa volta a ottimizzarne l'impatto sull'industria e sull'economia dell'Ue.

Materie prime

Per garantire il funzionamento efficiente del mercato interno delle materie prime secondarie, la tavola rotonda ritiene necessario analizzare il commercio dei rottami fuori dell’Ue, nel rispetto della libertà commerciale. E chiede alla Commissione europea di considerare l’inclusione del coke da altoforno nell’elenco delle materie prime critiche.

Effetti cumulativi delle politiche

Sul piano delle politiche, gli esperti chiedono alle istituzioni comunitarie di tenere conto degli effetti cumulativi dei diversi atti legislativi che interessano la siderurgia per disporre di una valutazione complessiva del loro impatto economico, sociale e ambientale e individuare eventuali disposizioni che potrebbero essere eliminate.

Cambiamento climatico

L'invito rivolto all'Esecutivo Ue è quello di considerare l’istituzione di un meccanismo di sostegno agli investimenti nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie a basse emissioni di CO2, meccanismo che potrebbe essere finanziato dagli stati membri con proventi della vendita di quote Ets specificamente destinate a questa finalità. Allo stesso tempo, propongono di avviare con urgenza l'elaborazione del contesto programmatico delle politiche energetiche e climatiche post 2020, comprese le modalità più adeguate per affrontare eventuali rischi di delocalizzazione delle emissioni e degli investimenti. E sottolineano l'importanza degli accordi internazionali in tema di politiche per il clima, che devono avere come obiettivo principale quello di migliorare l’equità del regime di concorrenza delle merci sul mercato internazionale, garantendo un monitoraggio e un controllo efficaci.

Energia

Gli obiettivi individuati in relazione a questo tema sono:

  • rendere i prezzi dell’energia in Europa competitivi a livello internazionale, in particolare per le industrie energivore;
  • completare il mercato interno dell’energia per garantire prezzi ragionevoli e competitivi a livello internazionale nel lungo termine;
  • migliorare il rapporto costo-efficacia dei regimi di sostegno alle energie rinnovabili negli stati Ue.

Inoltre, l'Ue dovrebbe esaminare a quali condizioni sia opportuno concedere alle industrie ad alto consumo di energia una riduzione delle tasse e dei contributi dovuti per le energie rinnovabili e per la rete di distribuzione.

Ambiente

Per limitare il rischio di spingere il settore verso una posizione ancor più sfavorevole, è importante evitare di fissare tetti massimi, ad esempio per il consumo di metalli (20% entro il 2020, 50% entro il 2050) senza prendere in debita considerazione le conseguenze per la competitività industriale. E un invito è rivolto alla Banca europea degli investimenti, affinché prenda in considerazione la richiesta di assistenza finanziaria agli interventi tecnici che le imprese siderurgiche effettueranno per adeguarsi alle norme nazionali per realizzare la migliore prestazione ambientale possibile nei siti di produzione.

Politica occupazionale

Sul fronte lavoro, le azioni possibili sono:

  • il sostegno alla creazione di un Consiglio europeo delle competenze dotato di finanziamenti sufficienti, che riunirebbe le organizzazioni nazionali esistenti dedicate alla ricerca sulle competenze sull’occupazione, rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori a livello europeo e nazionale e organizzazioni del settore dell’istruzione e della formazione;
  • l'incentivo all'uso del Fondo sociale europeo per la formazione e riqualificazione dei lavoratori;
  • l'istituzione di una task force interservizi per fare chiarezza su tutti i casi di chiusure o ridimensionamenti significativi di impianti.

Ricerca e innovazione

Come in ogni settore, anche in quello siderurgico si rende necessario un pieno sostegno alle attività di ricerca e sviluppo. Gli esperti chiedono dunque di garantire un’alta priorità e finanziamenti sufficienti, nell’ambito di Horizon 2020, ad iniziative quali Emiri (European Material Industries Research and Innovation).