Commercio al dettaglio: Ue propone piano d'azione per renderlo più competitivo
Un piano d'azione per il commercio al dettaglio. A lanciarlo, la Commissione europea. Un'attenzione in un certo senso dovuta, dal momento che i servizi di vendita al dettaglio e all'ingrosso costituiscono uno dei settori economici principali all'interno dell'Unione europea, pari all'11% del Pil comunitario, e in cui sono coinvolte il 29% delle piccole e medie imprese europee. Un settore che, tuttavia, deve fare i conti con una serie di ostacoli che impediscono il buon funzionamento dell'approvvigionamento transfrontaliero, l'accesso dei consumatori ai servizi al dettaglio transfrontalieri e l'ingresso sul mercato dei dettaglianti.
Per superarli, la Commissione interviene proponendo un piano d'azione per il settore che punta a definire una strategia per rendere il commercio più competitivo e efficiente dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Del resto, oltre a svolgere ''una funzione essenziale per garantire che i consumatori dell'Ue beneficino del mercato unico'', i dettaglianti danno anche lavoro a 33 milioni di persone in Europa, in particolare ai giovani, alle donne e ai lavoratori con livelli bassi di competenze e qualifiche.
Il piano proposto da Bruxelles si pone 5 priorità:
- dare maggiori diritti ai consumatori informandoli meglio;
- migliorare l'accessibilità dei servizi al dettaglio promuovendo uno scambio di buone pratiche tra stati membri sulla programmazione commerciale e territoriale;
- favorire relazioni commerciali più eque e sostenibili lungo la catena di fornitura dei prodotti alimentari e non alimentari;
- collegare meglio tra loro il commercio al dettaglio e l'innovazione;
- migliorare l'ambiente di lavoro, ad esempio grazie a una migliore corrispondenza tra le esigenze dei datori di lavoro e le competenze del personale.
La Commissione istituirà inoltre un gruppo permanente per la competitività nel commercio al dettaglio che punta a sviluppare ulteriori obiettivi per i settori individuati, a monitorare i progressi conseguiti e a formulare raccomandazioni per assicurare la piena attuazione delle azioni incluse nel piano, oltre a prestare consulenza alla Commissione stessa in merito a nuove iniziative che potrebbero essere proposte.
Ma oltre alle 5 priorità, il piano si compone di un'altra parte, dedicata a quello che Barnier definisce ''il rispetto delle regole del gioco'': ''Le pratiche commerciali sleali mettono in pericolo la vitalità delle imprese e rendono inefficiente la catena della fornitura al dettaglio. I consumatori devono poter ottenere prezzi competitivi, ma è giusto che anche i fornitori della distribuzione al dettaglio possano contare su prezzi giusti per i loro prodotti".