Giustizia piu' veloce grazie al processo civile telematico
Al via nel Mezzogiorno il PCT, il processo civile telematico, un sistema di gestione digitale del processo civile per ridurre i tempi, i costi e le procedure nel settore della giustizia. Un'iniziativa messa in piedi dai ministri per la Coesione territoriale, la Giustizia e l'Istruzione Fabrizio Barca, Paola Severino e Francesco Profumo, che vale 7,2 milioni di euro.
Obiettivo del PCT è dematerializzare integralmente i flussi informativi e di comunicazione tra uffici giudiziari, legali e altri professionisti. I fondi per rendere operativo tale processo derivano dalla seconda fase di riprogrammazione dei fondi strutturali. In totale, 7,2 milioni di euro provenienti dal Programma operativo nazionale Energia del Fesr (4,4 milioni) e dalle risorse nazioni disponibili con la delibera Cipe n. 111 del 26 ottobre 2012 (2,8 milioni).
Riduzione dei tempi e quindi dei costi. Soprattutto nelle regioni che, da questo punto di vista, manifestano maggiori ritardi: secondo le stime di Banca d'Italia e del ministero della Giustizia, infatti, la risoluzione di un contenzioso civile in primo grado richiede in media nel Sud del paese circa il doppio del tempo rispetto al Centro-Nord. Una lentezza che si ha ripercussioni negative sulla disponibilità di credito e che influenza la propensione delle aziende ad intraprendere nuovi investimenti nel Mezzogiorno.
Cosa cambia con il PCT. Sfruttando le opportunità offerte dal web, si punta a un'accelerazione dei processi e a una semplificazione: in concreto, le informazioni e gli atti degli uffici giudiziari saranno prodotti digitalmente e veicolati in automatico ai destinatari, alimentando le banche dati, aggiornando lo stato di avanzamento dei procedimenti di contenzioso civile e supportando i processi decisionali e la produzione di altre informazioni e atti.
Inotre, si farà ricorso maggiore alle notifiche telematiche, che consentono di ridurre i costi della gestione amministrativa, sia per l’ufficio interessato sia per i legali delle parti. Costi che, secondo le stime, sarebbero di oltre 35 milioni di euro l’anno per le sole spese di spedizione, cui vanno aggiunti 12mila ore di lavoro in meno a carico dell’ufficio giudiziario. Per i decreti ingiuntivi telematici, invece, l’obiettivo è di ridurre del 50-60% i tempi di emissione e i costi di gestione e produzione dei provvedimenti.