Sisma Emilia: una proposta di legge per accelerare la ricostruzione
Varato un progetto di legge per realizzare velocemente gli interventi di ricostruzione nelle zone colpite dal sisma di maggio. Una disciplina speciale, approvata dalla Giunta e presentata ai sindaci delle zone terremotate, che presenta procedure semplificate volte sia a rendere più celeri gli interventi ricostruttivi, soprattutto nei centri storici, sia a migliorare le prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici.
Per quanto concerne i centri storici, nei nuclei non urbani e negli edifici vincolati dalla pianificazione, l’attività di ricostruzione dovrà essere finalizzata alla conservazione dei tessuti edilizi preesistenti al sisma, con il miglioramento delle loro prestazioni sismiche ed energetiche. Fanno eccezione le strutture crollate o gravemente danneggiate dal sisma, quindi recuperabili solo attraverso interventi di demolizione e ricostruzione. In questo caso il testo normativo fa decadere le disposizioni preesistenti in merito alla pianificazione urbanistica, che vincolavano l’edificio originario.
Per immobili, edifici pubblici e privati, e infrastrutture che costituiscono beni culturali la Giunta regionale predisporrà invece un programma specifico.
Prevista inoltre una specifica disciplina per gli aggregati urbani da recuperare attraverso una progettazione unitaria degli interventi. Il testo stabilirà la necessità per il Comune di individuare le Unità minima di intervento (Umi), che dovranno presentare un’unica istanza di finanziamento e un unico progetto di riparazione e ricostruzione del complesso edilizio.
Fra le novità, anche la definizione di uno specifico strumento urbanistico, il Piano della ricostruzione, il cui obiettivo è disciplinare gli interventi relativi alla ricostruzione, tenendo conto di tre fattori: il miglioramento della funzionalità, la qualità dei servizi urbani e una maggiore qualificazione del patrimonio edilizio in termini di sicurezza ed efficienza energetica.
Il Piano potrà prevedere anche la delocalizzazione degli edifici distrutti o danneggiati collocati in ambiti non idonei all'edificazione, per ragioni geomorfologiche o ambientali. Non solo. Nell'ambito del Piano della ricostruzione saranno approvate le modalità per l'accesso ad appositi incentivi per il fedele recupero degli edifici. In assenza di simili misure premiali è prevista la possibilità di aumentare il numero delle unità immobiliari.
Nel caso delle campagne, il testo normativo prevede la riduzione dello sprawl. Per le zone rurali sono previste anche speciali disposizioni per ridurre la densità insediativa, ammettendo l’accorpamento degli edifici rurali sparsi che fanno parte di un’unica azienda agricola e la delocalizzazione dei fabbricati che non sono più funzionali all’attività agricola.
Ci sarà anche la possibilità di modificare la sagoma degli edifici non sottoposti a qualche vincolo e ridurne la volumetria. Per gli edifici vincolati dalla pianificazione, che siano stati solo danneggiati dal sisma, la proposta di legge invece non ammette trasformazioni che ne compromettano il valore storico-culturale o testimoniale.