Fillea Cgil-Legambiente: un rapporto per rilanciare l'edilizia sostenibile
Realizzare un nuovo modello in grado di promuovere il settore delle costruzioni in un'ottica di innovazione e sostenibilità. E' questo l'obiettivo del primo rapporto dell'osservatorio congiunto Fillea Cgil e Legambiente, dal titolo "Costruire il futuro". Il documento, che viene presentato oggi al Salone Internazionale dell’Edilizia (SAIE) di Bologna, è il frutto di uno studio della situazione attuale e delle nuove strategie introdotte a livello regionale, provinciale e comunale nel campo dell'edilizia italiana.
Dal rapporto di Fillea Cgil e Legambiente emerge che 2 milioni di abitazioni sono al momento vuote, circa 6 milioni di italiani vivono in zone ad alto rischio idrogeologico e altri 3 milioni in zone ad alto rischio sismico. Una situazione drammatica che, tuttavia, ritengono i due istituti, attraverso un processo di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza potrebbe portare, nei prossimi 10 anni, a circa 600mila nuovi posti di lavoro.
Alla base dello studio vi è l'idea che, attuando una serie di interventi mirati all'innovazione energetica e all'edilizia sostenibile, si realizzi un modello di rilancio del settore delle costruzioni. Nello specifico, il rapporta individua sei punti prioritari sui quali intervenire:
- necessità di una regia nazionale che dia certezze alla prospettiva dell'innovazione energetica in edilizia, in particolare in materia di prestazioni energetiche e certificazioni,
- miglioramento delle prestazioni per gli edifici di nuova costruzione sulla base delle direttive europee attraverso l'obbligo minimo di Classe A,
- riqualificazione del patrimonio edilizio rendendo permanenti le detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di efficienza energetica, attraverso l'allargamento dell'intervento alla sicurezza statica e la promozione di interventi di retrofitting e messa in sicurezza di interi edifici,
- intervento sull'edilizia pubblica, superando il Patto di stabilità nel caso di interventi che migliorino l’efficienza energetica,
- messa in sicurezza del patrimonio edilizio con l'aggiornamento dell’apparato normativo per gli aspetti di sismica e statica,
- attenzione all’impatto ambientale del settore delle costruzioni attraverso la riduzione del prelievo di materiali da cava.
Uscire dalla situazione attuale è possibile, afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ma solo "puntando su due obiettivi: l'innovazione, perche c’è bisogno di una profonda trasformazione delle pratiche progettuali e costruttive se si vuole realizzare sul serio un miglioramento della sostenibilità ambientale nelle costruzioni e in particolare delle prestazioni energetiche tale da ridurre consumi e bollette delle famiglie, e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio in un territorio tanto fragile quanto a rischio anche per la costruzione di nuove case legali o abusive".