Horizon 2020: proposte per dare più peso alle Pmi
Una corsia preferenziale per le piccole e medie imprese nell'ambito del prossimo programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020. Una corsia che permetta, in particolare, di rendere più semplice l'accesso ai fondi comunitari e alle forme di finanziamento. Ad approvarla, i ministri dell'Istruzione dell'Unione europea. Obiettivo: creare opportunità di crescita e potenziare l'impiego di nuove tecnologie nelle imprese di dimensioni ridotte.
Degli 80 miliardi previsti per Horizon, dunque, una parte sarà destinata alle pmi. La somma esatta, tuttavia, non è ancora nota. Ma si conoscono in parte i meccanismi che permetteranno alle imprese di accedere ai fondi comunitari.
Le pmi potranno prendere parte ai progetti di ricerca quando il rimborso arriva al 100%. I ministri, inoltre, hanno approvato un aumento del tasso fisso per i costi indiretti, che passa dal 20 al 25%. E propongono di dare vita a un bonus di 8.000 euro per compensare i costi del personale, in particolare dei ricercatori.
Un punto di domanda rimane. E riguarda una questione tutt'altro che secondaria: quale percentuale dei fondi a disposizione per il programma Horizon saranno destinati alle piccole e medie imprese. Le proposte ci sono. A partire da quella della commissione Industria, ricerca e energia del Parlamento europeo, che puntava sul 20% del budget complessivo.
"Horizon 2020 ha tutte le potenzialità per migliorare la competitività delle imprese, la crescita sostenibile e l'occupazione", ha dichiarato Gerhard Huemer, policy director dell'associazione Ueapme, che rappresenta il settore delle pmi a livello europeo. "Comunque, il programma ha bisogno di dedicare un budget alle piccole e medie imprese che sia almeno il 15% del totale, così da fare davvero la differenza".
Le proposte sul tavolo ci sono. Ora si attende novembre, quando Parlamento e Consiglio Ue discuteranno il nodo del budget europeo per il prossimo settennato, 2014-2020.