Veneto: un disegno di legge a sostegno del commercio
Promuovere le attività commerciali rispettando il territorio. E’ questo l’obiettivo che ha ispirato il disegno di legge per lo sviluppo del sistema commerciale, adottato il 2 ottobre dalla Giunta regionale. Il testo intende rinnovare la normativa attualmente in vigore - legge n. 15/2004 - attribuendo maggior rilievo al commercio all’interno delle città e favorendo il recupero del territorio e la riconversione di aree dismesse fuori dei centri storici, anche attraverso misure per l'accesso al credito.
“E’ una normativa attesa – ha commentato l’assessore al Commercio e allo attività economiche Isi Coppola – e affrontiamo questa nuova fase di programmazione commerciale con un approccio innovativo e qualitativo”. Si tratta di una “legge di indirizzo e programmazione” realizzata in collaborazione con le associazioni di categoria – ha proseguito l’assessore – con particolare attenzione “alla rivitalizzazione dei centri storici che hanno un valore culturale ma anche sociale, oltre che economico”.
Con il disegno di legge, infatti, la Regione intende favorire l’inserimento di ogni tipologia di esercizio commerciale all’interno dei centri urbani, con l’intento di rivitalizzare al meglio il contesto urbano. Le autorizzazioni saranno rilasciate dagli Sportelli Unici (SUAP).
Le grandi strutture di vendita, invece, saranno localizzate fuori dei centri urbani in aree classificate idonee dagli strumenti urbanistici sulla base di criteri regionali approvati con apposito regolamento. Si tratterà di un regolamento “molto snello e flessibile”, ha dichiarato l’assessore.
Il disegno di legge comprende anche interventi per i distretti del commercio, il commercio elettronico, le agevolazioni per l’accesso al credito a favore delle pmi commerciali attive nei centri storici e urbani. E’ prevista inoltre l’istituzione di un fondo regionale per la riqualificazione delle attività commerciali.
Il disegno di legge, ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia, rappresenta “una pietra miliare per il settore e si pone come elemento di riequilibrio sia rispetto allo spopolamento dei centri storici, sia rispetto ai principi di liberalizzazione e semplificazione contenuti nella direttiva europea Bolkestein”.