Ue: venture capital transfrontaliero, consultazione sugli ostacoli fiscali
Le discrepanze tra i sistemi fiscali dei 27 Stati membri dell'Ue determinano problemi di doppia imposizione e incertezza giuridica e amministrativa per i fondi di venture capital che investono a livello transfrontaliero. Per saperne di più, Bruxelles ha lanciato una consultazione pubblica sul tema, che resterà aperta fino al 5 novembre 2012. Anche in vista di una proposta politica che la Commissione europea potrebbe presentare entro il prossimo anno.
Dai singoli cittadini alle imprese, dalle amministrazioni fiscali ai professionisti fino alle università. L'Esecutivo Ue invita tutti gli stakeholder a inviare esempi concreti di problemi relativi alle imposte dirette che si verificano quando il capitale di rischio viene investito a livello transfrontaliero. Problemi che potrebbero ostacolare il pieno sviluppo del mercato del venture capital in Europa e, quindi, compromettere la fornitura di finanziamenti alle piccole e medie imprese più innovative.
Per Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità, le dogane, la lotta anti-frode e l'audit, "il capitale di rischio è una fonte essenziale di finanziamento per le imprese, in particolare le start-up innovative che devono affrontare le spese per sviluppare il proprio know-how".
Per questo motivo, è "responsabilità collettiva degli Stati membri e della Commissione trovare soluzioni agli ostacoli fiscali che impediscono lo sviluppo transfrontaliero del venture capital all'interno dell'Ue".
Sulla base dei contributi ricevuti, l'Esecutivo comunitario sarà in grado di valutare l'impatto delle regole fiscali sugli investimenti transfrontalieri dei fondi di venture capital in termini di costi aggiuntivi per gli investitori e per le Pmi, in modo, poi, da adottare soluzioni a livello europeo entro il 2013.