Invecchiamento attivo: 6 milioni di euro per premiare le iniziative dell'Anno europeo
Il 2012 è l'"Anno europeo per l'invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni". E la Presidenza del Consiglio dei Ministri mette in palio premi da 30mila e 100mila euro in favore di persone fisiche, enti locali e associazioni no profit che, entro il 25 settembre, presentino iniziative già realizzate o ancora da realizzare, in attuazione degli obiettivi dell'Anno europeo.
Obiettivi che sono contenuti nella decisione N. 940/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea:
- sensibilizzare l'opinione pubblica e il mondo politico in merito all'importanza dell'invecchiamento attivo, promuovere la solidarietà tra le generazioni e la vitalità e la dignità di tutti;
- promuovere lo scambio d'informazioni e potenziare l'apprendimento reciproco tra Stati membri e parti in causa a tutti i livelli, identificare e diffondere le buone prassi e sostenere la cooperazione e le sinergie;
- agire concretamente affinché l'Unione, gli Stati membri e le parti in causa a tutti i livelli, con la partecipazione della società civile, delle parti sociali e delle imprese, possano elaborare soluzioni innovative, politiche e strategie a lungo termine per la gestione delle problematiche legate all'età per quanto riguarda l'occupazione e il lavoro;
- promuovere attività che aiutino a lottare contro la discriminazione in base all'età.
Iniziative già realizzate
Le iniziative già realizzate:
- dovranno essere state attuate da parte di persone fisiche, ed il soggetto proponente dovrà essere formalmente presentato, da un ente o da un’associazione operante nel settore d’interesse del presente bando;
- ammesse a valutazione non dovranno essersi concluse in data anteriore ai dodici mesi precedenti l’emanazione del bando e dovranno essersi protratte nel tempo, dal momento di avvio a quello della loro conclusione, per non meno di 24 mesi.
Progetti da realizzare
I progetti da realizzare potranno essere proposti da enti locali e soggetti privati senza fini di lucro diversi dalle persone fisiche, con esclusione delle associazioni partitiche o sindacali.
Il soggetto proponente di natura privata dovrà garantire una capacità amministrativa, finanziaria e operativa adeguata al fine di attuare la proposta progettuale presentata, mediante l’iscrizione ad albi o elenchi tenuti dalle pubbliche amministrazioni, o altre certificazioni.
I soggetti proponenti i progetti selezionati dovranno stipulare, entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’attribuzione del contributo, un’apposita convenzione con il Dipartimento per la disciplina dei reciproci rapporti, anche ai fini della materiale erogazione dei contributi attribuiti.
I progetti da realizzare dovranno avere una durata massima di 24 mesi a partire dalla sottoscrizione della convenzione di cui sopra.
Valutazione e risorse disoponibili
La valutazione delle iniziative già realizzate e dei progetti di futura realizzazione è effettuata da due distinte Commissioni nominate dal Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia e composte da tre membri titolari e tre supplenti, coordinati da un presidente e, in mancanza, da un vicepresidente.
Lo stanziamento complessivo a disposizione ammonta a 6 milioni di euro, di cui:
- 600mila euro riferiti alle iniziative già avviate,
- 4,4 milioni di euro ai progetti ancora da attuare.