Aiuti di Stato: indagine Ue su un progetto Telecom-Trento per la banda larga
A seguito di una denuncia, la Commissione europea ha avviato un'indagine sulla joint venture tra la Provincia di Trento e Telecom Italia per la costruzione di un’infrastruttura in fibra ottica. Obiettivo dell'inchiesta è verificare che il progetto sia compatibile con la normativa comunitaria sugli Aiuti di Stato. Sotto la lente dell'Esecutivo Ue c'è il conferimento, da parte della Provincia di Trento, di 50 milioni di euro alla joint venture Trentino NGN, cui Telecom dovrebbe contribuire con il trasferimento dei diritti relativi alla sua infrastruttura in rame esistente.
Ultimato il progetto e resa operativa la rete in fibra ottica, l'infrastruttura in rame verrebbe interrotta e Telecom potrebbe diventare, grazie a un'opzione di acquisto, unico proprietario della joint venture.
La questione sollevata da Bruxelles riguarda la disponibilità di un investitore privato, operante in condizioni di mercato, a realizzare un investimento analogo alle stesse condizioni previste dall'accordo e l'eventualità che Telecom, nella doppia veste di azionista e di fornitore di servizi di Trentino NGN, possa trarne ulteriori vantaggi. Inoltre, l'Esecutivo Ue dubita che che la prevista redditività del capitale netto per la Provincia sia conforme alle condizioni di mercato.
Nel caso in cui la Commissione rilevasse la presenza di un vantaggio indebito per Telecom Italia, questo verrebbe a configurarsi come un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 107 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e quindi andrebbe confrontato con gli orientamenti Ue per il settore, che fissano i criteri in base ai quali i finanziamenti pubblici per la banda larga sono considerati compatibili con le norme europee.
"È fondamentale garantire che i fondi pubblici non vengano utilizzati per favorire un particolare operatore del mercato, per alterare le condizioni di mercato falsando la concorrenza o per annullare i vantaggi di un mercato delle telecomunicazioni liberalizzato", ha dichiarato il commissario europeo alla Concorrenza Joaquín Almunia, annunciando l'avvio dell'indagine.