Piemonte: oltre 115 milioni di euro per sbloccare i pagamenti e valorizzare il patrimonio culturale

Palazzina di caccia di Stupinigi - foto di PodracerHHAiutare gli enti locali soggetti al Patto di stabilità interno e tutelare i monumenti piemontesi, sono questi gli obiettivi che hanno portato la Giunta regionale ha stanziare oltre 115 milioni di euro a favore di comuni, province e beni culturali. Nella seduta del 23 luglio scorso, la Giunta ha deciso di stanziare 100 milioni di euro per sbloccare i pagamenti alle aziende e 15,45 milioni di euro euro per valorizzare il patrimonio culturale.

Sbloccare i pagamenti alle aziende

I fondi, che permetteranno di non sforare il Patto di stabilità, saranno ripartite tra le seguenti province:

  • Alessandria: 9 comuni per 4.257.000 euro,
  • Asti: 6 comuni per 3.373.000 euro,
  • Biella 5: comuni per 1.609.000 euro,
  • Cuneo: 23 comuni per 7.194.000 euro,
  • Novara: 9 comuni per 3.999.000 euro,
  • Torino: 52 comuni per 29.372.000 euro,
  • Verbano Cusio Ossola: 7 comuni per 2.315.000 euro,
  • Vercelli: 6 comuni per 3.582.000 euro.

I criteri per la ripartizione del plafond, sono stati redatti dalla Regione in collaborazione con i rappresentanti delle autonomie locali indicati dal Consiglio delle autonomie locali (Cal). Per la suddivisione si è tenuto conto principalmente della quota dei residui passivi dei comuni, ma anche degli investimenti fermi nell’edilizia scolastica e della quantità di risorse bloccate sui fondi per le aree sottoutilizzate.

“Un metodo condiviso – ha specificato l’assessore regionale al bilancio, Giovanna Quaglia - frutto di un proficuo confronto con i rappresentanti degli enti locali. Continuiamo a lavorare in questa direzione: a settembre è previsto un monitoraggio dei pagamenti effettuati, in base al quale potremo procedere ad una eventuale redistribuzione delle eccedenze”.

“Grazie alla regionalizzazione del Patto di stabilità da noi introdotta – ha ricordato il presidente della Regione, Roberto Cota - possiamo cominciare a dare le prime risorse ai Comuni, mitigando così in parte gli effetti negativi delle politiche economiche sbagliate messe in campo dallo Stato centrale soprattutto nell’ultimo periodo. Se si vuole far ripartire l’economia, occorre dare ossigeno alle imprese, che sono da sempre la locomotiva del sistema produttivo”.

Valorizzare il patrimonio culturale

Le risorse stanziate dalla Giunta permetteranno di finanziare interventi di recupero, restauro e valorizzazione di varie strutture (sistema delle residenze sabaude e dei beni ad esse afferenti per contiguità territoriale, sistema delle fortificazioni e dei castelli regionali), assieme alla ri-funzionalizzazione del sistema museale scientifico. Gli interventi finanziabili sono stati approvati nell’ambito del POR FESR 2007-2013 (Asse - Riqualificazione territoriale).

Tra i progetti in questione figurano:

  • il completamento del restauro della Palazzina di caccia di Stupinigi (finanziato con 1.800.000 euro),
  • il recupero di parte del complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo (1.000.000 euro),
  • il completamento della riqualificazione del castello di Novara (900.000 euro),
  • il recupero della Villa dei Laghi di Venaria Reale (1.700.000 euro).

“In un momento di grande difficoltà come questo – ha ricordato Cota - dove tante sono le priorità su cui la Giunta è impegnata, un aiuto in questo settore ci permette di poter concentrare le risorse regionali su misure che possano rispondere almeno in parte alle nuove emergenze create dalla crisi”.

“È sempre un grande risultato riuscire a trasformare immobili fatiscenti in strutture di pregio – ha dichiarato l'assessore allo sviluppo economico, Massimo Giordano. La Regione, attraverso gli strumenti a sua disposizione, sosterrà sempre il recupero delle nostre eccellenze, finanziando progetti che siano seri ed efficaci. Ciò è possibile attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali europei, che hanno tra i macro obiettivi la valorizzazione del patrimonio culturale e lo stimolo alle indispensabili attività imprenditoriali ad esso connesse, nonché la riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di inclusione sociale, sviluppo economico e rigenerazione delle aree degradate”.