Lazio: approvato il Piano casa

Vista zona Prati, Roma - foto di Flickr.comCon 41 voti a favore e 22 contrari il Consiglio regionale del Lazio ha licenziato, nella scorsa serata, il testo del Piano casa. La Giunta ha presentato il cosiddetto maxi subemendamento generale che, riscrivendo tutti gli articoli della legge, ha fatto decadere circa 180 emendamenti presentati dall'opposizione.

Le nuove norme si applicheranno a tutti gli edifici realizzati legittimamente (anche quelli per i quali il titolo edilizio sia stato rilasciato in sanatoria, compresi il caso della formazione del silenzio assenso) e a quelli non ultimati ma che abbiano ricevuto il titolo abilitativo edilizio, anche - importante novità rispetto alla legge precedente - nelle zone agricole e nelle zone più urbanizzate delle aree naturali protette.

Restano esclusi gli insediamenti urbani storici, come individuati dal Piano territoriale paesistico regionale, le aree a rischio idrogeologico molto elevato, i casali e i complessi rurali realizzati in epoca anteriore al 1930 e gli edifici costruiti nelle aree del demanio marittimo.

Gli ampliamenti sono permessi in aderenza o adiacenza rispetto al fabbricato esistente, ma non in sopraelevazione, e:

  • possono comportare anche un incremento delle unità immobiliari,
  • devono essere realizzati nel rispetto delle altezze e delle distanze previste dalla legislazione vigente, nonché delle normative sulla bioedilizia (qualora comportino l'uso di fonti di energia rinnovabile non inferiore a un kilowatt, l'incremento di cubatura arriva al 30 per cento).

In caso di adeguamento dell'intero edificio alla normativa antisismica, le percentuali di ampliamento variano a seconda della localizzazione degli edifici stessi, con incrementi che possono arrivare al 35%.

Solo per gli ampliamenti di edifici esistenti, non per i cambi di destinazione d'uso, é prevista la possibilità di monetizzare il mancato rispetto degli standard urbanistici, nel caso siano impossibili da realizzare le cosiddette opere di urbanizzazione secondaria necessarie.

Inoltre, per i residenziali, rispetto al precedente piano casa, la possibilità di ampliare l'edificio non é più limitata alle sole abitazioni di dimensione inferiore ai mille metri cubi: l'incremento massimo é del 20%, per un massimo di 70 metri quadrati di superficie (Superficie utile lorda). Vengono inoltre soppresse le limitazioni previste della legge precedente sulle aree agricole.

Lo stesso limite del 20% si applica anche agli edifici non residenziali, per un massimo di 200 metri quadri per ogni stabile. Nel caso di edifici con destinazione ad attività produttive e artigianali il limite é del 25%, per un massimo di 500 metri quadrati. Chi usufruisca dell'ampliamento dovrà mantenere la destinazione d'uso per almeno 10 anni.

"Si tratta di un provvedimento chiesto dalla gente" ha detto la presidente della Regione Lazio, intervenendo alla discussione sul Piano casa, sottolineando anche la condivisione degli Enti locali, "perché sia il Cal che Anci Lazio hanno espresso parere favorevole e questo non va sottovalutato".

"È una legge equilibrata che dà più case, più edilizia e più lavoro, all'interno di regole più flessibili e più semplici. È quello che i cittadini ci chiedono" , il commento dell'assessore all'Urbanistica e vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti.

Contrari al provvedimento, invece, i consiglieri regionali delle opposizioni: un Piano casa che stravolge il territorio, ha commentato il Pd, e che darà il via alla speculazione edilizia incontrollata, secondo i Radicali.

Le norme relative ad ampliamenti, demolizioni e ricostruzioni, cambi di destinazione d'uso resteranno in vigore per tre anni dalla data di pubblicazione della Legge.

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Legge Regionale 13 agosto 2011, n. 10 - Piano Casa Lazio