Assosolare: serve una politica energetica lungimirante

Fotovoltaico - Foto di LasigroStabilità della normativa, certezza degli aiuti e programmazione a lungo termine. Queste le condizioni per un solido sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, in particolare del fotovoltaico, secondo il presidente di Assosolare (Associazione nazionale dell'industria solare fotovoltaica), Gianni Chianetta, intervistato da Euractiv Italia.

Luci e ombre nel giudizio dell’associazione rispetto al nuovo regime di incentivazione del fotovoltaico: il Quarto Conto Energia, dice Chianetta, “ha frenato bruscamente il trend di sviluppo che era stato favorito dal secondo e dal terzo conto energia, che avevano reso il fotovoltaico uno dei pochi settori fonte di sviluppo economico, industriale e occupazionale in anni di crisi”.
Parere positivo invece riguardo alla definizione degli obiettivi di potenza cumulativa “sulla base dei potenziali reali di sviluppo” e rispetto al “sostegno al fotovoltaico su edifici, con un premio sostanzioso per la rimozione dell’amianto”.

La convenienza del nuovo Conto Energia risulta variabile in base alle attività delle imprese: “chi fa grandi impianti è stato sicuramente penalizzato, mentre operatori che si focalizzano su altri business, come i piccoli e medi impianti su tetto possono essere più soddisfatti”.

Lo sviluppo del settore è comunque già al di sopra delle previsioni e per Chianetta l’Italia ha le carte in regola per raggiungere l’obiettivo comunitario di ottenere da fonti rinnovabili il 17% del consumo complessivo entro il 2020.

Non solo: il target sulle rinnovabili e quello sul risparmio energetico, altro obiettivo posto dalla strategia Europa 2020, possono potenziarsi a vicenda e condurre a bonus più vantaggiosi. Il presidente ha infatti spiegato che “l’installazione di un impianto fotovoltaico abbinato a un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’abitazione offre accesso a un incentivo più alto in base alle prestazioni raggiunte dall’abitazione dopo una ristrutturazione o, in caso di nuovi edifici, sulla base del conseguimento di una prestazione energetica migliorativa rispetto a soglie standard definite per legge”.

In linea generale, però, perché l'Italia assuma una posizione di leadership, ha sottolineato Chianetta, “bisogna liberare le potenzialità del Paese offrendo una normativa stabile, incentivi ragionevoli ma sicuri, programmazione e pianificazione. Il Piano Energetico Nazionale va aggiornato subito e con lungimiranza, considerando gli apporti da tutte le tecnologie e sulla base del grado di maturità delle stesse”.