Confindustria e sindacati: ultime battute prima dell'incontro di domani
Nel corso dell’incontro di ieri, in occasione della firma di un accordo tra Confindustria e Enra, Emma Marcegaglia ha indirettamente risposto alle dichiarazioni del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in vista dell’incontro previsto per domani tra confederazione e sindacati riguardo alle questioni dei contratti aziendali e della rappresentanza sindacale.
Marcegaglia ha spiegato che Confindustria si presenterà al tavolo delle trattative con un’apertura al dialogo e che quello di un accordo interconfederale, di cui Camusso ha più volte ribadito la necessità, è un obiettivo comune e auspicabile.
Sono due i punti all’ordine del giorno per l’incontro di domani:
- la questione della rappresentatività sindacale;
- l’esigibilità dei contratti aziendali.
Rispetto al primo punto, di cui Confindustria e sindacati hanno già iniziato a parlare in un incontro precedente, Camusso ha ribadito ieri che la posizione di Cgil prevede la necessità di una certificazione degli iscritti per misurare l'effettiva rappresentatività delle organizzazioni sindacali.
Per ciò che riguarda la questione dell’efficacia erga omnes dei contratti aziendali, le posizioni dei sindacati si dividono: da un lato, Uil e Cisl chiedono l’estensione a tutti i lavoratori, inclusi quelli del privato, della validità delle intese firmate da sindacati che rappresentino almeno il 50% più uno degli iscritti; dall’altro, Cgil vede come priorità il coinvolgimento di tutti i lavoratori e chiede, quindi, che il contratto nazionale sia adattato a livello normativo per rispondere alle esigenze specifiche delle imprese.
Nonostante la posizione di apertura al dialogo ribadita da Marcegaglia, relativamente a questa seconda voce in agenda, il presidente di Confindustria ha invitato le parti sociali a portare avanti l’accordo del 2009 sulla riforma dei contratti e a riconoscere la centralità del contratto aziendale e delle deroghe, anche alla luce dell’appoggio avuto, in questo senso, da Commissione e Consiglio UE.
La confederazione vede i benefici di tale accordo anche in virtù della spinta che questo potrebbe dare alla crescita del Paese. A tal proposito, il paragone con i salari della Germania, di 32 punti superiori a quelli dell’Italia, è stato usato da Marcegaglia per sottolineare la necessità di intraprendere una politica di rigore, abbinata a misure per lo sviluppo, che permettano al Paese di accrescere ricchezza e occupazione.