Abruzzo: un fondo europeo per il sostegno ai disoccupati
Il 17 giugno scorso, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha presentato a Pescara il Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEAG), una forma di supporto ai lavoratori che perdono il posto di lavoro a causa delle trasformazioni del commercio mondiale dovute alla liberalizzazione dei mercati.
Questo strumento europeo di aiuto nasce il 20 dicembre 2006, grazie al Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1927/2006 (poi modificato dalla Rettifica del 22 febbraio 2008) e su proposta del presidente dalla Commissione europea Josè Barroso, proponendosi come un mezzo accessibile ai disoccupati di tutti gli Stati membri che rispondono a determinate caratteristiche. Nello specifico, per effettuare richiesta di finanziamento a valere su FEAG deve verificarsi una delle seguenti condizioni:
- almeno mille esuberi nell’arco di 4 mesi in un’impresa di uno Stato membro, inclusi i lavoratori in esubero dei fornitori o dei produttori a valle di tale impresa;
- almeno mille esuberi, nell'arco di 9 mesi, in particolare in piccole e medie imprese di un settore NACE 2, in una regione o in due regioni contigue di livello NUTS 2;
- in mercati del lavoro di piccole dimensioni o in circostanze eccezionali, potrà essere considerata ammissibile una richiesta di contributo anche se le prime due condizioni non sono interamente soddisfatte, qualora gli esuberi abbiano un'incidenza molto grave sull'occupazione e sull'economia locale.
Stabilita a livello comunitario, la misura deve essere attivata singolarmente in ogni Stato membro, a valere su un pacchetto di 500 milioni di euro annui che prevede tra le forme di sostegno:
- servizio di assistenza alla ricerca di una nuova occupazione;
- orientamento professionale;
- formazione e riqualificazione personalizzate;
- promozione d’impresa;
- supporto per attività professionali autonome;
- indennità di mobilità territoriale e misure specifiche rivolte a lavoratori svantaggiati o anziani.
Presente all’incontro di venerdì scorso, anche Barbara Matera, relatrice permanente del Fondo al Parlamento UE, che si è occupata di spiegare nello specifico l’entità dell’intervento. Nel corso del suo contributo, la relatrice ha sottolineato l’importanza di attivare lo strumento di sostegno nella Regione, a causa delle numerose situazioni di disagio dei lavoratori abruzzesi, ed ha invitato “organizzazioni sindacali e datoriali […] ad attivarsi con tempestività nella divulgazione tra i propri iscritti di questo importante strumento comunitario perché, solo attraverso le loro istanze, potranno poi essere attivate le procedure di accesso al Fondo".
Qualora l’invito venisse raccolto, l’Abruzzo andrebbe ad aggiungersi a regioni come Sardegna, Piemonte, Lombardia e Toscana, per le quali il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, autorità competente per l’Italia, ha già presentato alla Commissione europea le richieste di contributo finanziario.