Slitta la fiducia sul Decreto Sviluppo
Il voto finale sul Decreto legge Sviluppo nell'Aula della Camera ci sarà martedi 21 giugno 2011, a seguire il passaggio al Senato. E' quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, in seguito alla discussione generale iniziata ieri e proseguita oggi. La fiducia dovrebbe essere posta dal Governo nella mattinata di lunedi.
Proseguono i lavori dell'esecutivo sul maxiemendamento, già oggetto di oltre 140 modifiche rispetto alla versione originaria, e ancora aperto a possibili cambiamenti.
Le principali novità introdotte dagli emendamenti al Decreto Sviluppo, riguardano:
- le ganasce fiscali, da applicare ai debiti sotto i 2mila euro, solo dopo due solleciti di pagamento, di cui il secondo dopo almeno sei mesi dalla spedizione del primo avviso, e la prima casa, ipotecabile o espropriabile solo per debiti che superino i 20mila euro e qualora la pretesa iscritta a ruolo sia contestata o contestabile in giudizio;
- la soppressione dell'anatocismo sulle cartelle esattoriali, per cui gli interessi di mora si applicheranno sulle somme iscritte a ruolo, mentre saranno escluse le sanzioni pecuniarie tributarie e gli interessi. Contemporaneamente subiranno uno sconto gli interessi previsti per il versamento, la riscossione e i rimborsi di ogni tributo che dal 3% attuale oltre il saggio legale scendono all'1%;
- il bonus investimenti al Mezzogiorno che, su proposta di Galletti, Ciccanti e Occhiuto (Udc), sarà finanziato con le quote non spese dei finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) destinati alle Regioni meridionali.
Sarà, dunque, una piccola parte del Fesr, da individuare tra quanto non ancora impiegato, a finanziare la nuova misura, attingendo solo a quegli 'assi' strettamente destinati a misure di sviluppo: il Pon ricerca e competitività a livello nazionale e i singoli programmi a livello regionale.
Oltre a Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata (regioni dell'Obiettivo convergenza nella programmazione 2007-2013) sono interessate anche Abruzzo, Molise e Sardegna.
La nuova misura dovrà comunque passare per Bruxelles. La Ue, che sta valutando la copertura tramite fondi comunitari del bonus occupazione, aprirà un'istruttoria separata per gli investimenti; - il credito di imposta per nuova occupazione al Mezzogiorno: per garantirne l'immediata operatività, in attesa che la Commissione approvi l'utilizzo dei fondi strutturali, su proposta di D'Antoni (Pd), si provvede alla sua copertura a valere sulla dotazione del Fondo aree sottoutilizzate (Fas).
Inoltre vengono stabiliti i casi in cui, oltre alla decadenza del diritto a fruire del credito d'imposta, il datore di lavoro è tenuto a restituire il credito già usufruito (se i posti di lavoro creati non sono conservati per un periodo minimo di tre anni, due per le Pmi e se vengono definitivamente accertate violazioni su fisco e contributi in materia di lavoro dipendente, violazioni alla normativa sulla salute e sulla sicurezza oppure sono stati emanati dalla magistratura provvedimenti definitivi per condotta antisindacale); - il credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in università o enti pubblici di ricerca: tra questi ultimi vengono ora inclusi anche gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (il ministero della Salute ne indica 17 pubblici, tra cui il Gaslini e il Carlo Besta, e 23 privati tra cui il San Raffaele);
- il regime del noleggio giornaliero di imbarcazioni da diporto, stabilendo che l'attività potrà essere esercitata anche in via occasionale e sarà sottoposta a un'imposta sostitutiva del 20%;
- le spiaggie, per cui scompare il diritto di superficie di 20 anni (la questione potrebbe ritornare nel Ddl comunitaria), mentre sopravvivono i distretti turistici (che non si chiameranno più turistico-alberghieri);
- gli appalti, per cui si prevede l'innalzamento da 20mila a 40mila euro della procedura negoziata per cottimo fiduciario, l'anticipazione alla fase del progetto preliminare del parere della Conferenza dei servizi, la riduzione da 1,5 milioni a 1 milione della soglia per la procedura negoziata da applicare ai lavori relativi ai beni culturali;
- la disciplina dell'attività di garanzia collettiva esercitata dai Confidi, modificata su iniziativa del Carroccio, che comprenderà oltre ai consorzi con attività esterna anche quelli costituiti dai liberi professionisti. Fino ad oggi invece riguardavano le piccole e medie imprese industriali, commerciali, turistiche e di servizi, nonché le imprese artigiane e agricole;
- un commissariamento ad hoc per quei Comuni che non rispettassero la scadenza del 30 settembre per l'attivazione dello sportello unico per le imprese, su proposta di Giuseppe Marinello (Pdl) e Maurizio Fugatti (Lega), nonostante il secco no dell'Anci, che ieri ha espresso forte preoccupazione per questa misura.