Riforma fiscale e maxidecreto per azzerare il deficit: questa l'agenda di Governo
Ok dal Ministro dell'Economia ad anticipare il varo della Riforma fiscale, previsto prima dell'estate. Ok dal Premier alla manovra per centrare il pareggio di bilancio nel 2014, la cui approvazione dovrebbe arrivare entro la fine del mese di giugno. Questi i temi cruciali dell'intesa tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, raggiunta ieri, in circa un'ora di confronto, prima del Consiglio dei ministri.
Quanto alla legge delega per il taglio delle tasse, ill Ministro ha spiegato che sarà a "impatto zero sul deficit, essendo costruita a sostanziale invarianza di gettito", nonostante avrebbe preferito approvarla in autunno, tra settembre e ottobre.
Le ipotesi fiscali oggetto della nuova Riforma riguardano:
- l'Irpef: si punta a ridurre di qualche punto percentuale le aliquote dei primi due scaglioni, oggi al 23% e 27%;
- l'Iva: si studia un possibile aumento di un punto delle aliquote del 20% e 10%, con precedenza a quella che grava sui generi di consumo non di prima necessità. Il relativo gettito servirebbe a coprire il taglio delle aliquote Irpef, cui andrebbe aggiunta anche l'altra opzione al vaglio che prevede di allineare allo stesso livello del 20% il prelievo sulle rendite finanziarie;
- l'elevamento della no tax area per favorire le famiglie numerose o con disabili o con anziani non autosufficienti;
- il risparmio sulle agevolazioni fiscali, pari a circa 480 tra detrazioni e deduzioni, per un valore di stimato in 160 miliardi di euro;
- l'Irap: per accontentare le imprese, l'intenzione sarebbe quella di intervenire sulla componente costo-lavoro, utilizzando, anche qui, il gettito derivante dall'aumento dell'Iva.
Fermo restando che qualsiasi intervento relativo alle imposte indirette, dovrà essere preventivamente concordato con Bruxelles, dato che l'Iva è un'imposta europea a tutti gli effetti.
L'iter sarà molto lungo, come accade per le leggi delega. Vi saranno elencati i principi di fondo cui dovranno ispirarsi successivi decreti legislativi.
Difficilmente andrà in vigore prima del 2013.
A Berlusconi, al termine del Consiglio dei Ministri, è toccato il compito di comunicare, nella sala stampa di Palazzo Chigi, l'intesa sul varo della Riforma fiscale prima dell'estate.
Per quanto riguarda l'impegno ad approvare preliminarmente un maxidecreto che fissi tutte le misure di rientro dal debito, da qui fino al 2014, Tremonti ha spiegato che, fin dal primo anno, il 2008, la manovra triennale è stata approvata in estate, "faremo così anche quest'anno, viste anche le tensioni sulla Grecia, così eviteremo brutte sorprese sui mercati".
L'importo complessivo della manovra si aggira intorno ai 40 miliardi di euro, spalmati tra "manutenzione dei conti" per l'anno in corso e il 2012, e interventi veri e propri di riduzione del deficit per il biennio successivo.
In particolare, per il 2011, la manovra estiva dovrebbe prevedere circa 3 miliardi di euro.
Quanto stabilito in tema di conti pubblici, rappresenta per Tremonti la garanzia che il percorso tracciato insieme all'Europa, ovvero il pareggio di bilancio entro il 2014, non si modificherà in corso d'opera. Un impegno importante di fronte ai mercati.
"Non facciamo nulla di preoccupante – aggiunge Berlusconi – ma solo ciò che é stato concordato con l'Europa. Tutti i Paesi hanno i deficit schizzati in alto con la crisi, mentre l'Italia ha chiuso il 2010 con il disavanzo al 4,6% del Pil. Meglio di noi ha fatto solo la Germania".
In sostanza, alla manovra per il close to balance seguirà la riforma fiscale a costo zero.