Decreto sviluppo: al vaglio l'ammissibilita' degli emendamenti
Sono oltre 1.500 gli emendamenti presentati alla Camera sul Decreto sviluppo, di cui 780 da parte delle maggioranza e 760 dall'opposizione. Le proposte di modifica sono ora all'esame delle due commissioni Bilancio e Finanze, che ne determineranno l'ammissibilità.
Tra le richieste presentate figura la reintroduzione delle norme sul tetto ai bonus per i banchieri e per i manager degli istituti di credito, con potere di intervento in materia alla Banca d'Italia. Sollecitazioni rispetto a questo argomento erano arrivate sia dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dall'Europa, che aveva chiesto all'Italia di accelerare l'attuazione della direttiva Capital Requirement (Crd3).
Buone notizie per le imprese potrebbero arrivare sul fronte degli incentivi alle attività di ricerca e sviluppo. Un emendamento propone infatti di ammettere al credito d'imposta al 90% per la ricerca non solo le imprese che hanno collaborato con università e centri di ricerca, ma anche quelle che hanno lavorato autonomamente.
Per quanto riguarda il diritto di superficie sulle spiagge, il leghista Gianluca Pini ha proposto una riscrittura della norma che lo porterebbe da 20 a 50 anni. Lo stesso emendamento ridefinisce le caratteristiche dell'impresa turistica, preclude l'edificabilità dei lidi e introduce la possibilità di esclusione dalle gare per le concessioni demaniali.
Alla revisione del provvedimento si oppongono alcuni deputati di entrambi gli schieramenti, che vorrebbero lo stralcio della norma e la ripresa della materia in sede di attuazione della direttiva Bolkestein, mentre il ministro dell'Economia Tremonti insiste perché la misura, che dovrebbe lanciare i distretti turistico-alberghieri, sia mantenuta.
Dalla Lega Nord proposte anche in materia di tutela della proprietà intellettuale, con l'obiettivo di estendere la protezione alle opere antecedenti il 2001 e non solo a quelle successive.
Per il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, infatti, la difesa delle produzioni nazionali è necessaria a “rimettere in moto l’economia e dare così speranza di crescita economica a tutto il Paese”.
Firma leghista – sono 300 gli emendamenti proposti dalla Lega - anche per la proposta di innalzamento del limite per lo speso-metro. Attualmente il commerciante è tenuto a segnalare all'anagrafe tributaria i pagamenti in contanti che superino 3.600 euro; con l'emendamento la soglia potrebbe arrivare a circa 8mila euro.
Nessuna proposta di modifica dal governo, 300 sono arrivate dal Pd e 130 dall'Idv.
Dal Partito Democratico, l'emendamento del responsabile nazionale del Dipartimento economia e lavoro, Stefano Fassina, per accelerare lo sblocco dei fondi da destinare alle aziende che intendano investire nell'area aquilana, mentre la deputata Donella Mattesini ha proposto la riduzione dell'Iva sui metalli preziosi per un periodo di almeno 2 anni, a fronte dei continui aumenti del prezzo delle materie prime, in particolare dell'oro, che stanno danneggiando il comparto.
Per il gran numero di emendamenti presentati, la discussione in aula potrebbe slittare dal 13 al 15 giugno prossimo.