Confindustria: il punto sull'attività confederale
"Riforma fiscale subito! Infrastrutture subito! Semplificazioni e liberalizzazioni subito!" E' quanto ha chiesto al Governo Emma Marcegaglia nella sua Relazione, in occasione della assemblea pubblica degli industriali dell'anno 2011, l’ultima del suo mandato, tenutasi questa mattina a Roma. Presenza di spicco quella di Giorgio Napolitano, primo presidente della Repubblica a partecipare all'appuntamento annuale di Confindustria.
Presenti anche i presidenti di Camera e Senato, molti ministri, il governatore di Bankitalia, Mario Draghi e i leader sindacali. Tra gli assenti, invece, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, impegnati a Deauville, in Francia, per il G8.
Nel periodo preso in esame dalla Relazione 2011, le attività di Confindustria si collocano in un quadro generale in cui:
- l'economia mondiale è uscita dalla crisi;
- i paesi BRIC registrano una crescita sostenuta;
- le economia di USA, Germania e Francia, sono in ripresa, più lente quelle negli altri Paesi dell'area dell'euro;
- permangono le incertezze derivanti dall'andamento dei prezzi del petrolio e delle matterie prime, dai conflitti in Nord Africa e Medio Oriente, dal terremoto in Giappone, dal rischio dei debiti sovrani.
Anche in Italia si registra una ripresa dell'economia, che tuttavia è più debole e lenta: ok la tenuta dei conti pubblici, resta il problema della crescita e di dare un deciso impulso alla competitività e alla produttività.
Confindustria, in tale contesto, ha avuto un ruolo di critica e di proposta che mirasse alla tutela degli interessi del sistema produttivo, tenendo conto dell'interesse più generale del Paese.
In tema di Affari europei, di seguito alcuni dei fronti su cui l'attività confederale è stata o è tuttora impegnata.
Con riferimento alla direttiva sugli Alternative Investment Fund Managers (AIFM), Confindustria ha condotto un'azione di lobbying in merito alla questione del rischio che le PMI sostenute con capitale di rischio fossero sottoposte agli stessi obblighi delle società quotate relativamente alla comunicazione dei propri piani di ricerca e sviluppo.
Continua invece quella sull'European Market Infrastructure Regulation (EMIR), attualmente all'esame di Commissione e Parlamento UE. A tal proposito, Confindustria ha costituito una Task Force che elabori proposte di emendamenti al testo deciso a Bruxelles, al fine di risolvere eventuali risvolti regolamentari che potrebbero compromettere la possibilità, per le imprese italiane, di coprirsi dai rischi commerciali attraverso le c. d. attivita di hedging o sottrarre capitale destinabile ad investimenti produttivi.
Per quanto riguarda la modifica del quadro di riferimento temporaneo (QT) degli aiuti di Stato da parte della Commissione, Confindustria, appoggiandone una proroga generale al 31 dicembre 2011, ha ottenuto che, per gli aiuti di importo limitato, la Commissione rivedesse la proposta di una loro soppressione al 31 dicembre 2010, posticipandone così l'erogazione di un anno, limitatamente però alle richieste presentate dai beneficiari entro il 2010.
In materia di ambiente, Confindustria si è impegnata per consolidare una posizione comune dell'industria europea contro iniziative della Commissione e del Parlamento europei volte a modificare l'assetto normativo del Pacchetto Clima ed Energia approvato nel 2008, relativamente ad un aumento unilaterale dell'UE dell'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra al 30% entro il 2020.
In vista del processo di definizione del futuro Programma Quadro di Ricerca, Confindustria, per far valere le proprie priorità, ha partecipato al dibattito avviato dalla Commissione lo scorso 9 febbraio con il lancio di una consultazione pubblica volta a raccogliere contributi, proposte, suggerimenti sulle modifiche da introdurvi in merito alle regole di partecipazione ai programmi e dei relativi meccanismi di finanziamento.
All'inizio del 2011 è stata avviata anche una consultazione pubblica sull'opportunità di introdurre un meccanismo europeo di risoluzione extragiudiziale delle controversie (ADR), alla quale Confindustria ha partecipato. Ha inoltre presentato alla Commissione l'esperienza italiana della conciliazione paritetica, quale best practice a livello UE.
In tema di Fisco, tra le varie attività, Confindustria ha collaborato con il Dipartimento delle Finanze affinchè la Commissione autorizzasse l'agevolazione fiscale a favore delle imprese che aderiscono ad un contratto di rete, introdotta in sede di conversione del DL n. 78/2010. Si tratta di un regime di sospensione d'imposta degli utili destinati al fondo patrimoniale che perdura anche oltre la scadenza del contratto stesso. L'attuazione è arrivata lo scorso 26 gennaio.