Alla Camera la fiducia sul decreto omnibus

Nuclear power - Foto di Rahm EmanuaelNecessità di assicurarsi in tempi brevi l'approvazione del decreto in scadenza il prossimo 30 maggio, bisogno di verificare i numeri del governo, sotto pressione da parte del gruppo dei Responsabili, o urgenza di formalizzare la moratoria sul nucleare e bloccare così il quesito referendario. Quale che sia il motivo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha chiesto la fiducia sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto n. 34 del 2011.

I principali contenuti del decreto, approvato in Senato il 20 aprile scorso, riguardano:

  • la sospensione del piano per il nucleare;
  • lo stanziamento di 149 milioni a favore del Fondo unico per lo spettacolo (Fus), di 80 milioni di euro per la conservazione dei beni culturali e di 7 milioni di euro a sostegno di enti e istituzioni culturali:
  • la proroga al 31 dicembre 2012 del divieto di proprietà incrociate tra giornali e televisione,
  • la soppressione del contributo di un euro sui biglietti cinematografici previsto dal decreto Milleproroghe;
  • l'autorizzazione ad intervenire a sostegno di società considerate strategiche per la Cassa depositi e prestiti.

Le misure introdotte saranno finanziate tramite un aumento delle accise sulla benzina.

La materia principale del contendere rimane quella del nucleare, in quanto il decreto interrompe tutti i programmi per la costruzione di nuove centrali, vanificando il quesito referendario e permettendo al governo, come già annunciato dal presidente del Consiglio Berlusconi, di riprendere il programma quando la reazione emotiva post-Fukushima sarà meno forte.

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Il Governo ha ottenuto la fiducia con 313 voti a favore, 291 contrari e due astenuti. Il varo definitivo spetta ora al Senato mentre sarà la corte di Cassazione a decidere della validità del quesito referendario relativo al nucleare.

Decreto n. 34 del 31 marzo 2011