Fondi FAS-UE: delibera CIPE per attuare e accelerare gli investimenti 2000-2006 e 2007-2013
Rafforzamento delle regole di responsabilizzazione, assunzione e rispetto degli impegni, impiego degli strumenti per assicurare i risultati, concentrazione delle risorse, qualità e accelerazione degli interventi. Sono gli obiettivi della delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, riguardante i criteri e le modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e la selezione ed attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013.
In particolare, la delibera in questione, la n. 1/2011:
- definisce le linee guida per la programmazione delle risorse di cui alla delibera CIPE n. 79 del 30 luglio 2010 (recante la ricognizione, per il periodo 2000-2006, dello stato di attuazione degli interventi finanziati dal fondo per le aree sottoutilizzate e delle risorse liberate nell’ambito dei programmi comunitari - Ob. 1), per la selezione e attuazione degli investimenti finanziati con le risorse del FAS 2007-2013,
- stabilisce indirizzi e orientamenti per l’accelerazione degli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007/2013, e la conseguente eventuale riprogrammazione dei Programmi operativi, anche al fine di evitarne il disimpegno automatico.
Tali contenuti pongono le basi per l’attuazione degli articoli 16 e 22 della Legge n. 42 del 2009, recante la delega al Governo in materia di federalismo fiscale, i cui decreti legislativi sono stati sottoposti all’esame preliminare del Consiglio dei Ministri nella seduta del 26 novembre 2010.
Per quanto riguarda i fondi FAS, la riduzione della dotazione finanziaria della missione di spesa “Sviluppo e riequilibrio territoriale”, come disposta dall’art. 2 del decreto legge n. 78/2010, ha comportato la variazione delle assegnazioni, di cui alle delibere CIPE, della programmazione 2000-2006 e 2007-2013.
Per quanto riguarda il disimpegno imputato sulla programmazione FAS 2000-2006, si specifica che tale riduzione è prioritariamente imputata alla programmazione nazionale. Laddove non emergessero sufficienti disponibilità in esito alla definitiva ricognizione, si utilizzeranno le ulteriori risorse FAS derivanti dalla ricognizione disposta con la citata delibera n. 79 del 2010.
Visto il forte ritardo nell'utilizzo, salvo poche Amministrazioni di eccellenza, la riprogrammazione delle risorse deve estendersi anche ai fondi comunitari, secondo le modalità previste dai Regolamenti comunitari e dal Quadro Strategico Nazionale, laddove applicabili, e dal Piano Nazionale per il Sud, per le aree meridionali, nel rispetto del vincolo di territorialità delle risorse stesse.
In particolare, al fine di assicurare che la riprogrammazione avvenga in tempo utile per evitare il disimpegno automatico dei fondi, dovranno essere individuati appropriati obiettivi in termini di impegni giuridicamente vincolanti di ogni Programma Operativo al 30 maggio 2011 e al 31 dicembre 2011, attestati da quanto registrato nel sistema di monitoraggio dei fondi strutturali.
I Programmi Operativi che non avranno raggiunto il livello di impegno prefissato alle date di cui sopra dovranno essere oggetto di riprogrammazione delle risorse, anche con rimodulazione a favore di altri Programmi nell’ambito dello stesso Obiettivo Comunitario e cofinanziati dallo stesso Fondo Strutturale.