Pd pronto a discutere le riforme economiche con il governo
Consolidamento della finanza pubblica, promozione dell'occupazione e aumento della competitività, queste le linee guida del Progetto alternativo per la crescita dell'Italia presentato ieri dal Pd alle parti sociali. Il documento rappresenta il contributo dell'opposizione al Programma Nazionale di Riforma (PNR), che il governo dovrà presentare in aprile alla Commissione e al Consiglio dell’Unione.
Il progetto si inserisce nell'attuale contesto socio-economico comunitario caratterizzato da un alto tasso di disoccupazione (23 milioni di disoccupati) e dal rallentamento dei ritmi di crescita economica. L'Italia già prima della crisi del 2008 aveva evidenziato ritmi di crescita molto contenuti (intorno all’1,5%) e le stime per il 2011 non si allontanano dall'1%.
Per far fronte a questa situazione il Pd propone:
- l'istituzione di un’agenzia europea per il debito, che emetta titoli di debito europei (eurobond) garantiti in modo collettivo,
- la redazione di un piano europeo di investimenti per l’occupazione, l’ambiente e l’innovazione,
- l'introduzione di uno “standard retributivo” europeo per correggere gli squilibri tra paesi,
- una più equilibrata distribuzione del reddito da lavoro.
L'agenzia europea per il debito, come riportato nel documento, andrebbe a sostituire la Banca Centrale Europea (BCE) nell'acquisto dei titoli del debito pubblico degli Stati più fragili, contribuendo alla creazione di un mercato dei titoli di debito europeo e alla riduzione dei rischi di liquidità della unione monetaria.
Le risorse raccolte attraverso l’emissione di eurobond verrebbero utilizzate per il piano europeo di investimenti, volto a rafforzare la politica industriale europea incoraggiando gli investimenti nel campo dell’innovazione, della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica.
L'introduzione di uno “standard retributivo” europeo permetterebbe infine di correggere lo squilibrio delle bilance commerciali negli Stati membri. Tale correzione implica l'introduzione di politiche lavorative e di welfare che siano in grado di compensare gli effetti negativi generati dalla crisi: la crescita delle diseguaglianze socio-economiche e l'arretramento dei consumi delle famiglie a reddito medio-basso.
In Italia, la strategia di crescita sostenibile che il Pd propone ruota intorno ai seguenti obiettivi:
- l’innalzamento del tasso di occupazione femminile dal 47% al 60% nei prossimi dieci anni (circa 3 milioni di donne occupate in più);
- l’innalzamento della specializzazione produttiva dell’Italia.
Il perseguimento di tali obiettivi non può prescindere da una solida riforma fiscale che prevede:
- la riduzione dell'aliquota sul primo scaglione di reddito dal 23% al 20%,
- un'imposta negativa per gli incapienti,
- un bonus annuale di 3mila euro per ogni figlio (introdotto gradualmente a cominciare dalla fascia 0-3 anni),
- il potenziamento dei servizi (asili nido, assistenza alle persone non-autosufficienti ecc.) per sostenere le famiglie e il lavoro femminile.
Per accrescere la competitività dell'economia italiana, ha sottolineato il Pd, è necessario adottare una politica per l’innovazione, che punti tanto sulla ricerca pubblica quanto sulla ricerca privata, attraverso:
- premi ed incentivi fiscali a favore delle imprese che svolgono attività innovative.
- il Fondo per il merito degli studenti, con 10.000 Borse nazionali di merito all’anno da 10.000 euro ciascuna per il sostegno agli studenti meno abbienti e meritevoli.
Il nostro progetto intende risanare le finanze pubbliche e rilanciare la crescita senza patrimoniali, ha affermato Stefano Fassina (Pd). "Il Pd è disponibile a confrontarsi in Parlamento sulle diverse linee di politica economica e su un quadro di riforme che servano a dare dinamismo al Paese", ha concluso Pier Luigi Bersani (Pd).
Europa - Italia, un progetto alternativo per la crescita