Palazzo Chigi approva il riordino degli incentivi alle imprese
Riordino degli incentivi alle imprese, riforma di tre articoli della Costituzione, in particolare dell'art. 41 sull'iniziativa economica, ed un nuovo timing del piano per il Sud. Questi i tre punti cardine approvati dall'ultimo Consiglio dei ministri, insieme all'impegno a rilanciare il Piano casa.
"Abbiamo lavorato proficuamente, oggi, nel corso del Cdm, per questa nuova fase del lavoro del governo tesa ai provvedimenti per il rilancio dell'economia e dello sviluppo, in linea con quanto stanno facendo i governi dei 27 paesi dell'UE". Questo il commento del premier Berlusconi, aprendo la conferenza stampa a Palazzo Chigi, mentre un Tremonti frettoloso, a causa di un impegno istituzionale con Ferrovie dello Stato, ha ribadito l'importanza di "arrivare all'appuntamento con l'Europa con le carte in regola".
Ai singoli ministri interessati è poi toccato spiegare le diverse azioni approvate in sede di Consiglio.
Il responsabile dello Sviluppo economico Paolo Romani si è detto soddisfatto per l'approvazione dello schema di decreto legislativo per il riordino degli incentivi, che prevede una semplificazione normativa (con l'eliminazione di circa 100 leggi nazionali e il riordino 1400 norme regionali), maggiore flessibilità degli strumenti di intervento in raccordo con le regioni e semplificazione delle procedure per ridurre i tempi di erogazione degli incentivi.
Tre le categorie di incentivi previste dal provvedimento:
- per gli strumenti di tipo automatico (voucher);
- in base ai progetti su bandi di gara;
- per le procedure negoziali per investimenti oltre i 20 milioni di euro.
Romani assicura inoltre che, nei criteri che regolano la legge, ''ci saranno riferimenti anche all'imprenditoria femminile e giovanile'', come richiesto dai ministri Carfagna e Meloni, citate in conferenza stampa.
Il titolare del ministero di via Veneto ha poi annunciato la decisione presa in Consiglio dei ministri, di concerto con Tremonti, di inaugurare un percorso per la diffusione della banda larga. Sono stati infatti destinati 100 milioni, a valere su fondi Fas, con l'obiettivo di azzerare il digital divide entro la metà del 2012. A questo si aggiunge un altro progetto per immediati 8,3 miliardi che si basa sul "memorandum of understanding" firmato nel novembre 2010 tra tutti i gestori operanti in Italia.
In quest'ultimo progetto, con la conferma del Tesoro, si è inserito un altro player, cioè la Cassa Depositi e Prestiti. Grazie a questo intervento Romani promette l'apertura immediata di 3 mila cantieri in cui impiegare circa 30 mila nuovi lavoratori (ingegneri, operai, muratori, elettricisti).
Il governo ritorna su un cammino piuttosto difficile approvando oggi il ddl costituzionale sulla "libertà d’impresa", già annunciato da tempo e infatti il Presidente Berlusconi non nega che si tratti di un percorso "non facile né breve". Il testo - ricorda il presidente del Consiglio - dovrà essere approvato in due letture del Parlamento a distanza di tre mesi. Secondo la procedura prevista dall'art. 138 della Costituzione, infatti, per l'adozione delle leggi di revisione della Costituzione e per le altre leggi costituzionali sono necessarie due deliberazioni di entrambe le camere ad un intervallo non minore di tre mesi ed a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna di queste nella seconda votazione.
Con la modifica dell'articolo 41 della Costituzione approvata dal governo sarà permesso tutto ciò che non è vietato espressamente della legge e le autorizzazioni preventive saranno sostituite da un solo controllo amministrativo a posteriori.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha poi ricordato le modifiche all'art 97, che "costituzionalizzano il concetto di Stato al servizio dei cittadini e del bene comune, la capacità e il merito dei dipendenti pubblici e i principi di semplicità e trasparenza nel funzionamento della PA".
Modificato anche l'art. 118: la nuova formulazione prevede che gli enti locali "non devono solo favorire ma anche garantire l'autonoma iniziativa".
Immediata la replica del Partito Democratico: anziché pensare alla modifica della Carta Costituzionale, il segretario Pierluigi Bersani ha messo in rete sul sito ufficiale del Pd 34 proposte nei seguenti ambiti di intervento: professioni, banche, farmaci, carburanti ed energia, authorities, trasporti, poste, assicurazioni, commercio, semplificazioni alle imprese, tutela dei consumatori.
Commentando il ddl costituzionale approvato dal Cdm Bersani ha affermato: "Qui non c'è nessuna scossa e nemmeno il solletico. Siamo davanti ad un insieme di norme astratte, calendari, rinvii a nuove norme. Insomma niente di concreto".
Per quanto concerne il Piano per il Sud, sempre al termine del Consiglio dei ministri, il titolare delle politiche regionali Raffaele Fitto ha ricordato che le discussioni con il commissario europeo per la politica regionale Johannes Hahn rispetto ai programmi comunitari regionali e nazionali, dovranno essere portate a termine entro febbraio, al fine di accelerare la spesa.
A questo proposito il ministro Fitto ha ricordato i clamorosi ritardi italiani nella rendicontazione con riferimento alle precedenti risorse.
Il confronto con le regioni dovrà chiudersi entro febbraio, mentre per marzo dovranno essere approvate le delibere Cipe per i grandi programmi nazionali e regionali. Il tutto dovrà concludersi entro il 30 aprile per riuscire a sottoscrivere in tempo un nuovo programma di governance, che stabilirà finalmente "chi deve fare cosa” in tempi certi.
Fitto ha poi annunciato che verranno revocati i finanziamenti per quegli interventi che da anni non compiono passi avanti e che sono in stridente contraddizione con le richieste di nuove risorse. Secondo il titolare del ministero di via della Stamperia, il documento approvato oggi dà una tempistica precisa e anticipa le critiche di chi accusa il governo di non mantenere gli impegni presi.
Sul fronte delle infrastrutture, il ministro Matteoli ha annunciato che i lavori già partiti non si non si fermeranno.
Tra questi anche la Salerno-Reggio Calabria, definita da Matteoli "l'infrastruttura presa a pretesto da chi vuole strumentalizzare il governo", il cui stallo non viene però negato dal governo.
Con l'accelerazione impartita dal consiglio dei ministri, Matteoli ha ricordato il proseguio dei lavori del Mose, di cui "all'inizio 2013 saranno aperte alcune paratie".
Matteoli ha inoltre dichiarato di aver firmato un protocollo d'intesa con la Banca Europea per gli Investimenti per circa 15 miliardi di euro da impiegare nello sviluppo infrastrutturale.