Operativo dal 2011 il nuovo sistema europeo di supervisione finanziaria
Il nuovo pacchetto di supervisione finanziaria europeo è finalmente legge. Dopo aver lottato per più di un anno in favore di una riforma radicale della supervisione finanziaria, il Parlamento europeo ha messo in questi giorni il sigillo finale all’approvazione di un pacchetto di riforme che prevede, a partire dal 2011, un’inversione di rotta nella regolazione di banche, mercati e compagnie assicurative.
Tre “supervisory authorities” europee (ESAs) prenderanno il posto dell’attuale comitato di controllo.
Il loro potere si estenderà ben oltre la funzione consultiva prevista dal sistema attuale e le loro potenziali competenze verranno rafforzate da una clausola di revisione. Inoltre, lo European Systemic Risk Board (ESRB) avrà il compito di monitorare e di individuare i rischi per l’economia europea.
Il nuovo sistema dovrà essere capace di garantire una maggiore protezione in caso di pericolo, di rafforzare il mercato unico interno per i servizi finanziari e di offrire maggiori garanzie agli investitori.
In realtà alcuni Stati membri avrebbero voluto una riforma più soft. Tali pressioni hanno portato la Commissione ad abbassare il tiro, come ha fatto notare con toni critici l’Europarlamento. Strasburgo, di contro, aveva affermato fin dal principio l’importanza di una riforma seria che comprendesse una maggiore comunicazione tra i supervisor nazionali.
In conclusione, l’accordo finale vede i comitati consultivi trasformarsi in organi di controllo con una maggiore operatività. In caso di fallimento dei supervisor nazionali, le autorità possono imporre le loro decisioni alle istituzioni finanziarie (le banche, ad esempio) per rimediare alle lacune della legislazione europea.
Le ESAs si coordineranno costantemente con il sistema dei supervisor nazionali per sorvegliare gli istituti di credito transfrontalieri. In caso di disaccordo tra i supervisor nazionali, potranno intervenire come mediatori a loro discrezione, oltre che su richiesta di una delle autorità nazionali. Inoltre, le ESAs potranno controllare le modalità con cui i supervisor nazionali si attengono alla legislazione europea. Qualora gli obblighi non vengano rispettati correttamente, le ESAs possono dettare istruzioni direttamente ai supervisor internazionali e, se ignorate, possono interfacciarsi direttamente con le banche.
Strasburgo si è concentrata inoltre sulla protezione dei consumatori, che rappresenta il cuore dell’attività delle ESAs. Quest’ultime potranno indagare sugli istituti bancari, sui prodotti finanziari potenzialmente tossici e su attività finanziarie come la vendita allo scoperto, con l’obiettivo di valutarne il rischio per i mercati.
Qualora le legislazioni nazionali lo prevedano, le ESAs possono proibire temporaneamente sia i prodotti che le attività pericolose e hanno la facoltà di chiedere alla Commissione una legislazione ad hoc per vietare in modo permanente l’uso di prodotti tossici e di prassi dannose. Infine l’Europarlamento potrà porre il suo veto alla nomina dei membri delle ESAs e avrà voce in capitolo nello sviluppo degli standard tecnici e delle misure da implementare.