Prestazione energetica degli edifici: l'Italia ha due mesi per implementare la direttiva 2010/31/UE
Italia e Spagna sono state richiamate dalla Commissione europea per il ritardo riscontrato nell'implementazione della direttiva in materia di prestazione energetica nell’edilizia. La normativa, adottata il maggio scorso, invita gli Stati membri a definire requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici o le unità immobiliari.
L'implementazione della direttiva rappresenta un valido strumento nella lotta al cambiamento climatico, poiché contribuisce a diffondere presso i cittadini europei un'attitudine al consumo basata sul risparmio energetico.
Infatti la normativa stabilisce che i proprietari o i locatari di un edificio dovranno ricevere un attestato di rendimento energetico, che definisce la prestazione energetica dell'edificio consentendo una migliore valutazione dell'immobile stesso sul mercato.
Gli Stati membri possono stabilire i requisiti minimi distinguendo tra:
- gli edifici già esistenti,
- edifici di nuova costruzione,
- tipologie edilizie varie.
Per garantire una corretta implementazione della direttiva gli Stati membri dovranno inoltre adottare sistemi di controllo sugli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell'aria. Ad oggi l'Italia non ha adottato nessuna misura di ispezione su tali impianti.
La Commissione potrà citare il governo italiano e il governo spagnolo di fronte la Corte di giustizia se la direttiva non sarà applicata entro due mesi.