SME Finance Forum 2010: più credito per le Pmi
Urge riaprire i cordoni della borsa. Gli ultimi dati della Commissione Europea e della BCE rivelano che gli standard del credito bancario sono ancora troppo rigidi, che le domande di prestiti avanzate dalle Pmi stanno diminuendo e che almeno il 20% delle domande è stata respinta. Lo “SME Finance Forum 2010”, che si è svolto oggi a Bruxelles, si incentra sulle nuove strategie per migliorare l’accesso al credito delle Pmi.
Per sciogliere il nodo gordiano dei prestiti alle imprese, il vicepresidente dell’esecutivo europeo, Antonio Tajani, commissario per l’Industria e l’Imprenditoria, di concerto con Michel Barnier, titolare del Mercato Interno e dei Servizi, ha proposto di fare dello SME Finance Forum un momento ufficiale di confronto ad alto livello tra le istituzioni finanziarie e le aziende.
L’obiettivo del Forum è quello di monitorare gli sviluppi del mercato e proporre azioni concrete per migliorare l’accesso al credito. Tra i partecipanti anche Corrado Passera, CEO di Intesa Sanpaolo. Questo il commento di Tajani: “Tra le mie priorità c’è quella di incoraggiare nuove strategie per migliorare l’accesso al credito con l’obiettivo di sostenere le Pmi a uscire dalla crisi e sviluppare una crescita intelligente. Non dobbiamo dimenticare che le Pmi rappresentano l’ossatura dell’economia europea e una primaria fonte di occupazione. In tempi difficili come questi, ne abbiamo bisogno più che mai per far girare l’economia”.
Con la recessione la domanda di prestiti ha subìto un calo. Per assicurare una crescita in Europa è necessario che il flusso dei finanziamenti ritorni alla normalità il più presto possibile. Un’indagine pubblicata nell’aprile 2010 dalla BCE sottolinea la rigidità dei meccanismi di prestito. L’83% delle banche non ha riscontrato alcun cambiamento negli standard per l’accesso al credito. La maggior parte delle banche, purtroppo, si aspetta che tali parametri restino invariati per tutto il 2010. Questa situazione mette a rischio la crescita, ma anche la stessa sopravvivenza delle Pmi europee, visto che almeno il 20% delle richieste viene respinta. Inoltre, se da un lato i cambiamenti nei requisiti di capitale e nella regolamentazione delle banche hanno reso più sicuro il sistema finanziario, il loro impatto complessivo sui prestiti bancari deve essere accuratamente valutato per salvaguardare la stabilità finanziaria. Infine, il già limitato mercato europeo dei venture capital ha sofferto ulteriormente a causa della crisi. Le compagnie assicurative dovrebbero essere in grado di investire in imprese innovative attraverso i fondi di venture capital. Ecco perché questo mercato deve ingrandirsi a livello europeo per garantire nuovi investimenti in favore delle imprese innovative. Nondimeno, è necessario prendere nuove misure per facilitare la quotazione in Borsa delle piccole imprese. Troppo spesso le liquidità sono concentrate sui titoli maggiori, a detrimento delle società più piccole, che vorrebbero invece accrescere il loro capitale.
SME Finance Forum 2010